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A tu per tu con Andrea Tronzano: “Lavoriamo pancia a terra per Città dell’Aerospazio e Manufacturing Center” [VIDEO]

Orgoglioso di aver inaugurato il grattacielo della Regione Piemonte, da lui stesso definito “un buco nero” per Torino, ma anche determinato a porre la prima pietra della Cittadella dell’Aerospazio e del Manufacturing Center. Sono questi gli obiettivi e le valutazioni di Andrea Tronzano, assessore regionale al Bilancio, Patrimonio e Sviluppo delle Attività Produttive. 

Un assessore che in questi anni ha visitato oltre 500 imprese in tutto il territorio, che punta fortemente a portare in Piemonte i micro processori di Intel (pur non volendolo mai rivelare apertamente). E che a Torino Oggi si racconta.

Assessore Tronzano, la legislatura si avvicina al quarto anno: al netto del Covid e delle emergenze, quale progetto conseguito la inorgoglisce di più?

Due cose per me sono state fondamentali: in primis aver mantenuto i conti in ordine, è oggettivamente un successo importante. Anche degli uffici. E poi naturalmente aver “chiuso” il grattacielo, un’opera imponente che era il buco nero Torinese. Mi ha riempito d’orgoglio. Tutti abbiamo lavorato pancia a terra, alla fine ce l’abbiamo fatta.

Capitolo grattacielo: a che punto è il cronoprogramma? Entro giugno si riuscirà davvero a portare tutti i dipendenti all’interno dei nuovi uffici? 

Dobbiamo, non è un’opzione. Dobbiamo farlo entro giugno, abbiamo concluso quest’opera per risparmiare 18 milioni all’anno. Milioni che si risparmiano anche lasciando le sedi in affitto: i dipendenti si trasferiranno tutti entro giugno, il cronoprogramma è e deve essere rispettato. Certamente sarà un nuovo modo di lavorare, ma sarà estremamente affascinante.

Lei ha incontrato oltre 500 aziende in questi anni. Che idea si è fatto? Cosa le chiedono le realtà produttive piemontesi?

Ho trovato un tessuto produttivo molto solido, con lavoratori con grande senso d’appartenenza: di questo va dato merito agli imprenditori e ai lavoratori stessi. Una grande foresta che cresce, al netto di qualche albero che cade. Certamente il tessuto produttivo piemontese può tornare ad essere la locomotiva d’Italia. Gli imprenditori non chiedono soldi, è un mito da sfatare: chiedono sburocratizzazione, un tentativo di lavorare in un contesto che aiuti l’impresa. Gli imprenditori sono un valore, non un problema. Poi ho toccato con mano il tema della legalità: il profitto fatto sempre lavorando, mai truccando o bypassando le leggi. E’ una caratteristica piemontese.

Il caro energia ha contraddistinto il 2022 delle imprese: come la Regione è stata al loro fianco? 

Da una parte la pandemia: all’inizio abbiamo agito sul credito, mettendo 131 milioni di euro nel sistema e continuando a utilizzare il fondo unico degli investimenti che è stato proficuo. Dopo è arrivata la guerra, il caro energia e il caro materie prime. Gli imprenditori sono stati attenti a richiederci interventi e noi abbiamo cercato di aiutarli, portando al Governo questa necessità e il Governo ha risposto in maniera adeguata. Noi agiamo e agiremo per l’autosufficienza energetica delle imprese: per quanto riguarda le nuove concessioni idroelettriche, chiederemo a chi vincerà la gara di dare energia a prezzi calmierati al nostro sistema imprenditoriale. E poi i bandi Fesr, siamo partiti con il primo bando che riguarda l’efficientamento energetico.

Quali sono le prospettive del 2023?

Secondo me sono positive, l’economia reale tira. Certamente l’aumento dei tassi può creare qualche problema. Spero che i fondi europei si possa affiancare al nostro sistema imprenditoriale per consentire di lavorare meglio, di cambiare i macchinari e di essere al passo con i tempi. Sono sicuro che ce la faremo.

Lei è reduce da un viaggio a Bruxelles, cosa è emerso da questa trasferta? Quali novità porta in Piemonte?

Il viaggio ci conferma che siamo sulla strada giusta come Piemonte: da una parte l’automotive, dall’altra i micro processori. Sull’auto abbiamo fatto l’alleanza di Lipsia e i risultati ci stanno dando ragione: il motore termico torna al centro del dibattito con la neutralità tecnologica, cioè non solo elettrico ma anche altre tecnologie che consentono al mezzo di viaggiare e non inquinare. Mi riferisco a carburanti che non siano clima alteranti. E poi i micro processori: si parla di Intel, non è chiaro se arriverà in Europa o in Italia. Noi abbiamo preparato il dossier, quest’alleanza dell’altro giorno a Bruxelles ci consente di essere al centro di questa politica insieme ad altre regioni europee.

E’ vero che il Piemonte era l’unica Regione presente? Questo lascia in qualche modo ben sperare?

Non faccio mai un ragionamento di concorrenza tra Regioni: noi siamo utili alle altre Regioni, come le altre Regioni sono utili a noi. Credo che arriveranno altre Regioni italiane, ma ci fa piacere essere i primi perché significa che abbiamo seguito il tema con grandissima attenzione. E questo è merito del nostro sistema che ci ha consentito di essere presenti. Noi abbiamo dato il nostro supporto politico, che è importante: tecnica e politica devono viaggiare insieme.

Assessore, manca praticamente un anno alla fine del mandato: un obiettivo concreto che conta di portare a termine?

L’ultimo anno è un anno importante. Lavorerò con tutte le mie forze per mettere la prima pietra della Cittadella dell’Aerospazio in corso Marche: Leonardo, una delle più grandi imprese mondiali in questo settore rifarà l’head-quarter, metterà a nuovo quella zona. Dobbiamo essere all’altezza di questa sfida, procedere di pari passo. Aprire la Cittadella dell’Aerospazio sarà fondamentale: laboratori, ricerca e imprese in un unico luogo. Così come il Manufacturing Center di corso Settembrini, che sicuramente sarà un qualcosa in più rispetto all’accordo con Stellantis, già importante, che dovrebbe decollare entro il 2023.

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