“Dopo l’operazione ho resistito soltanto un mese senza bere”
Redazione — 25 Dicembre 2022
Questa volta non ce l’ha fatta Fabian O’Neill, ex centrocampista offensivo uruguaiano che in Italia ha indossato le maglie di Cagliari, Juventus e Perugia. L’ex calciatore è morto all’età di 49 nel giorno di Natale dopo il ricovero avvenuto nei giorni scorsi in un ospedale di Montevideo a causa di un’emorragia.
Minato dall’abuso di alcol e già più volte costretto a ricoveri e interventi, O’Neill è deceduto nelle scorse ore nel reparto di terapia intensiva della Clinica Medica Uruguaya di Montevideo, dove era ricoverato in terapia intensiva a causa di una malattia epatica.
Il Cagliari, che lo aveva già inserito nella ‘Hall of Fame’, ha reso omaggio al suo ex giocatore con un messaggio su twitter: “Orgogliosi di aver potuto ammirare da vicino il tuo genio: puro, cristallino, come i diamanti più preziosi. Ci hai fatto innamorare della tua classe, Cagliari non ha mai smesso di voler bene al suo Mago con la “10” sulle spalle. Riposa in pace, Fabian. Per sempre uno di noi”. Con la maglia rossoblù, O’Neill ha raccolto 120 presenze realizzando dodici gol tra il 1995 e il 2000.
Trequartista di ruolo, era il 1995 quando il Cagliari lo acquistò dal Nacional: in Sardegna rimase cinque anni, dove collezionò complessivamente 136 presenze e una promozione dalla Serie B alla Serie A nella stagione 1997-1998. Le sue prestazioni colpirono la Juventus che nel 2000 spesero 20 miliardi di lire per portare O’Neill a Torino. Ma con la Vecchia Signora, il rendimento dell’uruguaiano non fu quello di Cagliari. E così nel gennaio 2002 passò al Perugia, nell’ambito dell’operazione Baiocco, prima di tornare a Cagliari in estate dopo aver rescisso il contratto con gli umbri. Deludente la seconda parentesi in Sardegna: O’Neill durò pochi mesi e non giocò mai. Il ritiro nel 2003, a soli 29 anni.
Un addio prematuro che ha poi portato O’Neill, con il passare degli anni, nella spirale dell’alcolismo e del gioco d’azzardo. Più volte è stato ricoverato proprio a causa dei problemi dovuti all’alcolismo, in passato si era anche ipotizzata la possibilità di un trapianto di fegato per salvargli la vita.
In una intervista rilasciata alcuni anni fa, l’ex trequartista aveva parlato delle sue dipendenze: “I miei problemi, andati avanti nel corso degli anni, rimangono. Prima di tutto ho avuto problemi con l’alcol: dopo un’operazione alla vescica non avrei dovuto toccare un bicchiere per tre anni, ma ho resistito soltanto un mese. Va meglio con le scommesse perché non ho più soldi per poter giocare”.
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