I dati sugli incidenti stradali nel nostro Paese parlano molto chiaro e dipingono un quadro inquietante: il 90% di essi potrebbe essere tranquillamente evitato, i sinistri sono la prima causa di morte fra i giovani tra i 19 e i 24 anni e il consumo di alcol e droghe è la principale causa dietro ad una serie di disattenzioni alla guida che ancora troppo spesso risultano essere fatali.
Su questo tema così delicato e importante si è espresso anche il sottosegretario Alberto Barachini in occasione di un’intervista rilasciata a Il Tirreno. Il politico toscano ha voluto in particolare sottolineare l’importanza delle campagne di sensibilizzazione sull’argomento, proprio come quella diffusa in questi giorni e prodotta dal Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio (guidato dallo stesso Barachini).
Alberto Barachini e le campagne di sensibilizzazione per la sicurezza sulle strade
Al Tirreno, il politico ha raccontato prima di tutto com’è nata questa iniziativa, che emerge dalla necessità di informare il pubblico rispetto ai rischi delle nostre strade e che è legata in particolare ad alcuni tragici eventi avvenuti questo autunno. A riguardo, Barachini ha commentato:
[La campagna nasce, Ndr] Da una doppia riflessione. Innanzitutto ci sono gli ultimi fatti drammatici accaduti da autunno a dicembre di quest’anno, con tanti incidenti provocati da una guida sconsiderata di alcuni autisti. I drammatici, e purtroppo numerosi, epiloghi del sabato sera. Fenomeni acuiti dopo il Covid, come mi segnala sia il Dipartimento antidroga sia il ministero dell’Interno: come se ci fosse stata una compressione dei ragazzi durante la pandemia e una conseguente esplosione della voglia di vivere un po’ pericolosamente certe serate, con il ritorno alla frequentazione delle feste e anche alle lunghe percorrenze per raggiungere i luoghi dello svago.
La situazione attuale, dunque, è evidentemente critica. Come fare, quindi, per limitare quanto più possibile i danni e i rischi concreti per i cittadini alla guida? Un primo passo è parlarne e cercare di costruire un tavolo insieme alle autorità per identificare tutte le misure necessarie da mettere in campo (“Con il ministero dell’Interno si è cominciato a riflettere, insieme a carabinieri e polizia, sulle norme che possono essere utili per ridurre questi rischi” commenta Barachini).
Un’emergenza reale, soprattutto fra i più giovani
Sono le nuove generazioni quelle in assoluto più a rischio. Si tratta, come conferma Barachini, di un’emergenza vera e propria, anche perché potrebbe non essere una passeggiata riuscire a convincere i ragazzi e le ragazze ad adottare i comportamenti più adeguati al volante, come evitare l’uso e l’abuso di sostanze ma anche, più semplicemente, il banale rispetto delle norme della strada basilari.
Barachini commenta:
Il nostro contributo consiste appunto nel cercare di far riflettere i giovani prima di correre rischi sulle strade, prima di mettersi al volante o di salire a bordo di auto di persone non in condizioni di guidare. È un obiettivo difficile da raggiungere, ma è necessario provarci. Per questo ci siamo attivati subito dopo la riunione del Comitato per lanciare la campagna in tempi brevissimi.
L’obiettivo è che la campagna abbia la maggior cassa di risonanza possibile. Ecco perché si è scelto di trasmetterla in televisione in questo periodo, a cavallo fra Natale e Capodanno. Rispetto alla strategia comunicativa messa in campo, il sottosegretario ha aggiunto:
Siamo partiti sulle reti Rai con un’ampia programmazione che durerà fino al 7 gennaio. Ma la campagna viene diffusa anche sui canali social di Palazzo Chigi con una sponsorizzazione adeguata. Lo spot si rivolge soprattutto ai più giovani e quindi non si possono trascurare questi canali. Poi andrà sulle radio locali e non escludiamo di portarlo sulle pagine dei quotidiani. Però, visti i tempi, l’obiettivo primario era quello di fare lo spot.
Lo spot: com’è stato strutturato per il pubblico più giovane
Comunicare con un pubblico adulto, chiaramente, è ben diverso da comunicare con un parterre composto da adolescenti e neo-patentati. La strategia comunicativa che si è scelto di abbracciare è stata dunque strutturata per attrarre il pubblico target con uno spot di breve durata, proprio come potrebbe essere un reel di Instagram o un video TikTok. Ecco il commento di Barachini:
Abbiamo optato per uno spot breve con un messaggio molto chiaro che punta molto sullo sfocato delle scritte. In questo modo vogliamo far capire che non essere perfettamente in grado di controllare la propria guida è il principale problema degli incidenti. Purtroppo non ci si rende conto nell’immediato di non essere capaci di guidare. Spesso i ragazzi ritengono di essere perfettamente in grado, mentre le scritte prima nitide, poi sfocate, tentano di far comprendere qual è invece il rischio, non dichiarato e non immediatamente riconoscibile. Il messaggio è non mettere a rischio la tua vita e quella degli altri, senza però voler assumere un alcun tono moralistico che i giovani rifiuterebbero.
La clip sottolinea dunque quali sono i fattori di rischio principali, che aumentano il livello di stanchezza alla guida e abbassano drasticamente il livello di attenzione. Spesso, ad ogni modo, chi muore in un incidente stradale è una vittima “innocente”, coinvolta in un sinistro per colpa delle disattenzioni e dell’incoscienza altrui. Ecco, a proposito, cosa ha colpito Barachini:
Il fatto che molte vittime siano innocenti, nel senso che restano coinvolte in situazioni causate da altri. Da giornalista ho dovuto seguire molto spesso queste vicende, che scuotono profondamente. È un tema rispetto al quale sono particolarmente sensibile.