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Anzino si prepara a celebrare la Domenica del Giglio

Anzino si prepara a celebrare la Domenica del Giglio, una festa che ricorda il primo miracolo di Sant’Antonio di Padova in paese. Per l’occasione il 29 gennaio per le celebrazioni sarà presente il rettore della basilica di Padova, fra Antonio Ramina.

I festeggiamenti iniziano mercoledì 25 gennaio con ogni sera, alle 20.30, la messa all’altare del Santo. Sabato 28 gennaio primi vespri. Prima delle celebrazioni del triduo sarà presente un sacerdote per le confessioni.

La messa solenne sarà celebrata il 29 gennaio alle 11 e sarà presieduta dal rettore della Basilica del Santo di Padova Fra Antonio Ramina. Con il rettore giungeranno altri confratelli che porteranno per la festa una reliquia del Santo. Alle 15.30 ci sarà il vespro solenne e la processione con la statua del Santo.

La ricorrenza è legata alla memoria dell’arrivo di quello che la tradizione definisce il quadro miracoloso di S. Antonio nel paese della Valle Anzasca. Nei secoli la comunità di Anzino aveva stabilito una forte colonia a Roma e gli emigranti avevano sempre manifestato l’attaccamento al paese natale con l’arricchimento della chiesa e varie opere a favore del paese.

La più importante di queste, quelle maggiormente identitaria e cara agli anzinesi fu la donazione nel 1668 di una pala d’altare che raffigura i miracoli del santo. Al centro la visione del bambino Gesù da parte di Antonio, incorniciata sui quattro lati da piccole formelle dipinte sulla medesima tela con altri celebri miracoli del santo. La tradizione narra di come in quadro partì da Roma giungendo ad Anzino nel gennaio del 1669; lungo il tragitto il prezioso carico dovette passare dogane, posti di blocco e pagamento dei dazi, e in queste occasioni il quadro sarebbe scomparso e apparso più volte dalla tela. Si narra sempre che alla fine del viaggio, giungendo in paese, il quadro fu salutato dalla fioritura dei gigli del santo nei pascoli di Anzino.

La tela conobbe da subito una particolare venerazione: è del 2021 il ritrovamento di testimonianze d’archivio di questa venerazione già nel 1689, vent’anni dopo i fatti. In un registro della confraternita si annota in quell’anno e in molti altri successivi l’acquisto di polvere da sparo per solennizzare la festa che si celebrava già in gennaio “a ricordo delle prime grazie compiute da S. Antonio su questo altare”.

La festa della domenica del Giglio, così chiamata già nell’800, celebra in modo particolare il legame profondo tra il Santo e gli anzinesi, e richiama moltissimi pellegrini da tutte le valli circostanti e da tutta la diocesi di Novara. Anche quest’anno prosegue l’uso ormai consolidato che a officiare le funzioni della Domenica del Giglio ad Anzino sia il rettore della Pontificia Basilica del Santo di Padova.

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