In Piemonte la lotta alle zanzare parte in ritardo. E i fondi a disposizione sono troppo pochi per tutto il territorio cittadino. A lanciare l’allarme l’IPLA Torino, che dal 2007 si occupa del contrasto a questo insetto. “Rispetto ad altre regioni – ha spiegato il responsabile territoriale Igor Boni – il nostro progetto è avanzato: sono però stati ridotti i fondi“.
Due milioni e mezzo di euro in Piemonte contro la zanzara
Dal 2014 la battaglia contro la proliferazione delle zanzare si fa solo in ambito urbano. Accanto alla diminuzione degli stanziamenti si è osservato come le specie che nascono in ambito agricolo “non sono vettore di malattia“. Nelle città vive invece la famigerata zanzara tigre. “La Regione – ha aggiunto Boni – mette un milione e mezzo di euro, a cui va aggiunto un milione che arriva dai comuni piemontesi“.
I soldi però quest’anno hanno tardato ad arrivare e le condizioni meteo hanno favorito il moltiplicarsi delle zanzare. “Questa primavera – ha chiarito il responsabile territoriale – ha piovuto poco e ha fatto molto caldo. Urge entrare in azione“. La Regione ha dato solo la scorsa settimana il via libera alle attività.
“Da quello che sappiamo – ha però aggiunto – la Regione ha approvato un piano triennale: nel 2023 non saremo in ritardo e potremo aprire i contratti con le ditte a fine aprile, non a fine maggio“. Sono quattro gli operatori in campo per la lotta alla zanzara, che concentrano la loro attività sui ristagni d’acqua, luogo di nascita preferenziale dell’insetto.