“L’artista deve infastidire X Factor? Vorrei esserci”
Il Fatto Quotidiano, di Stefano Mannucci, pag. 18
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Essere se stessi, dunque mosche bianche, è una sfida?
Noi artisti dobbiamo stare sul cazzo, non compiacere il sistema o limitarci a provocazioni astute per strizzare l’occhio alla parte giusta. Io non sono mai stata tiepida o ambigua. Quando lo diventerò, smetterò di cantare.
Nel video del singolo Quello che ancora non c’è si lascia via via struccare per mostrarsi al naturale. Gesto poeticamente sovversivo, nell’era dei social.
A noi giovani donne impongono la perfezione, ma la mia proposta non si basa sull’immagine. Vendo le mie canzoni, non una presunta bellezza. Devi essere una dea, una wonderwoman anche dopo aver fatto sei figli. No, mi vedano così come sono, con le sbavature, i brufoli. Sono normalissima. Nei social c’è sempre qualcuno nell’ombra che aspetta per farci lo sgambetto e vederci cadere. Ai colleghi uomini non capita l’obbligo di sentirsi perfetti.
Succede anche in altri ambiti. Vista Elly Schlein? Alla prima copertina sono partiti gli insulti per il photoshop.
E lei dovrà mostrare competenza per guidare un partito, non perfarsi insultare dai paradigmi maschilisti.
Alle donne non perdonano nulla, in questo Paese virtuale. Allora che dire del suo amico Fedez?
Nessuno dovrebbe commentare, se non sa quali battaglie una persona stia combattendo. Giorni fa ero andata in ospedale per dei controlli, niente di grave, ma ero stata costretta a cancellare degli eventi, ripiegando su dirette video e radio dalla sala d’attesa. Sorridevo. E i saputoni: “Non sta poi così male, la sua era una scusa”.
La ferocia è linguaggio diffuso, nell’Italia che pensa al ribasso.
Di fronte all’insensatezza dobbiamo continuare a indignarci. Come si fa, per esempio, ad affiggere manifesti che difendono il `diritto di NON abortire’? Manca.proprio l’educazione civica. Prenda le tragedie dei migranti. Il mio nome lo devo a Santa Francesca Cabrini, una vita da volontaria al fianco dei rifugiati. Immagini il dolore della mia famiglia davanti a certe notizie.
I suoi genitori l’hanno sempre appoggiata, nel percorso musicale.
Cantavo in chiesa, da bambina. I cori della parrocchia. Poi le band. Amavo fare musica. insieme. Però scrivevo tutto il giorno, e la prima canzone, Honey Sun, la composi a ll anni. Finì sul disco d’esordio. Era stata X Factor ad aprirmi alla carriera da solista.
Vigilia dell’Epifania 2011. Il trionfo nel talent, a 16 anni.
Facevo laterzasuperiore, avevo la verifica di latino il lunedì successivo. Mia madre diceva: andrà come andrà, se decidi di continuare a cantare pazienza. Invece non ho mai mollato la scuola. I miei non avevano avuto lapossibilitàdi studiare. Dovevo insistere, anche senza rompermi la testa sui banchi.
Come andò la verifica?
Bene. Amo gli autori latini. Seneca, Catullo.
Rifarà X Factor, da conduttrice?
Sto decidendo in questi giorni, agenda alla mano. Il tour teatrale è una figata, da anni non salivo sul palco. Avrò altri concerti in estate. XFactor mi ha dato l’opzione per ripresentare: sarebbe un autunno bellissimo.
(Continua su Il Fatto Quotidiano)
(Nella foto Francesca Michielin)