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Gara di solidarietà per i quattro ragazzi uccisi all'estero: oltre mille donazioni per riportare le salme a casa

Christian e Sandra, 23 e 20 anni, uccisi due giorni prima di Natale in Germania dallo zio di lei. Nino e Francesca, 25 e 20 anni, massacrati a colpi di martello nello stesso giorno in Inghilterra, forse dal coinquilino di lui. Quattro giovani italiani morti che hanno sconvolto famiglie e amici e che in queste ore stanno smuovendo centinaia di persone in una gara di solidarietà che ha raccolto finora oltre 27mila euro. La cifra raggiunta sulla piattaforma GoFundMe.com servirà per sostenere i familiari delle giovani vittime per il rientro delle salme e i funerali. Un’iniziativa arrivata dagli amici delle due coppie e che ha raggiunto in poco tempo oltre mille donazioni. «Questa raccolta fondi nasce per Francesca Di Dio, perché molto spesso le parole possono poco, ma un gesto come un piccolo dono può fare la differenza e tiene vivo il suo ricordo. Insieme possiamo», si legge in una delle descrizioni. «La raccolta fondi servirà a sostenere il rimpatrio della salma dall’Inghilterra e i funerali». E ancora per il fidanzato 25enne Nino Calabrò: «La Parrocchia di San Rocco in Calderà sostiene il rimpatrio della salma dall’Inghilterra e i successivi funerali per questo suo figlio e in solidarietà alla famiglia». Per Sandra Quarta, originaria di Novoli in Puglia e trovata morta nel giardino di casa dello zio ad Albstadt, in Germania, è stato l’amico Kaan Kayhan a organizzare tutto. «Una bella persona ci ha lasciato, quindi stiamo raccogliendo donazioni per il funerale di Sandra Q. in una triste occasione. Siamo grati per ogni donazione». Alla vigilia del 25 dicembre i cugini, gli zii e la madre del fidanzato Christian Zoda, ucciso dallo zio di Sandra, sono partiti per la Germania. Un viaggio per dare l’ultimo saluto al giovane in un Natale che mai avrebbero immaginato di vivere. Intanto le oltre mille donazioni finora registrate continuano a crescere. «Voglio dare questo piccolo contributo come segno di vicinanza alla famiglia. Che la terra vi sia lieve», scrive un partecipante. E ancora: «Spero possa essere d’aiuto, siamo sconvolti».


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