Vladimir Putin ha firmato una legge che abolisce il divieto di arruolamento nell’esercito russo dei cittadini che hanno una condanna «non cancellata o in sospeso» per un reato considerato «grave», secondo quanto riporta Interfax precisando che il divieto permane per chi è stato condannato per abusi su minori e per alcuni altri reati. In Russia oggi è la Giornata dell’unità nazionale, in cui si commemorano alcune vittorie militari contro Polacchi e Lituani e viene celebrata ogni 4 novembre dal 2005. In questa occasione, Putin ha deposto alcuni fiori nella Piazza Rossa di Mosca assieme ad alcuni partecipanti delle organizzazioni giovanili e di volontariato.
«La popolazione non deve soffrire»
Nel suo discorso, il presidente ha nuovamente sottolineato la necessità di evacuare i civili dalle zone di combattimento nella regione ucraina di Cherson. «La popolazione civile non deve soffrire», ha detto il presidente russo citato dall’agenza Tass. «Ora è ovviamente necessario ricollocare coloro che vivono a Cherson dalla zona più pericolosa perché i civili non dovrebbero subire bombardamenti, misure offensive o contro offensive o altre attività militari». Ha poi dichiarato che sono 318.000 gli uomini mobilitati, di cui 49.000 schierati nelle zone di conflitto e stanno portando a termine missioni di combattimento mentre tutti gli altri sono ancora in fase di addestramento. «Ne abbiamo già 318.000. Sapete perché abbiamo questa cifra? Perché i volontari si stanno unendo ai ranghi. E il numero dei volontari non cessa», ha concluso.
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