IVREA – La musica, secondo Pete Townshend leader degli Who, non eliminerà I tuoi problemi, ma ti consentirà di ballarci sopra. Le 7 note e il canto sono evasione e forza vitale per Giorgia Bovolenta, 29enne cantante e cantautrice eporediese.
Nata nel 1993 e originaria di Fiorano Canavese, Giorgia Bovolenta si è avvicinata alla musica da giovanissima, ha studiato pop e jazz e i suoi generi preferiti sono: Country Rock, Country blues, Jazz funk, Rhythm & Blues, Rock and roll, Rockabilly, Rock progressive. Come nasce la tua passione per la musica?: «”Una vita senza musica non merita di essere vissuta” diceva Friedrich Nietzsche. Partiamo da qui, dove tutto ebbe inizio. Questa frase, sebbene molto forte, di un filosofo molto discusso e anche molto acclamato è stata l’inizio della mia carriera. Insieme alla musicista e dottoressa Veronica Perego, ho avuto l’onore di poter sperimentare, come la definisco io, la “musica libera”. Io e Veronica siamo partite per qualsiasi destinazione, abbiamo suonato sui treni, per strada, in innumerevoli concerti, nei locali e club fino ad esibirci all’Open Jazz Festival, con solo un contrabbasso, una voce e tanta, tantissima passione per la musica. Il nostro progetto, il Duo Artemisia, è stata la mia prima apertura ad un mondo fatto di note e resilienza».
Dalle prime esibizioni con I Moon Riders, gruppo country rock, alla collaborazione con Ken Stringfellow, cantante e chitarrista statunitense noto per la sua attività nei The Posies e nei R.E.M., la cantante canavesana si è messa in luce non solo alle nostre latitudini. Ha viaggiato molto e si è esibita anche fuori dall’Italia, in Spagna come in Slovacchia. «I Moon Riders sono sicuramente uno dei gruppi che ho da sempre stimato. Con loro ho potuto scoprire cosa avrei voluto creare musicalmente ed ascoltare nella mia vita – spiega Giorgia Bovolenta – Grazie a Maurizio Strappazzon, ho scoperto la musica Country Rock americana e sono tutt’ora grata a lui per questo. Mi ha portata in un mondo fantastico, fatto di armonizzazioni, di buon gusto sulle chitarre e sugli arrangiamenti. Col tempo, ho deciso di provare a dare forma alle mie emozioni musicali scrivendo dei brani miei che sono sempre rimasti solo nella mia “testa”, nel frattempo ho lavorato a diversi concerti nella zona. Ho partecipato anche ad alcune date insieme ai Faber per Sempre, tribute band di Fabrizio De Andrè, con Pier Michelatti, storico bassista di Fabrizio. Siamo stati anche ospiti della radio nazionale Slovacca».
«Ken Stringfellow (The Posies e nei R.E.M.) è un mio caro amico, una persona meravigliosa con cui ho attualmente dei progetti musicali in corso d’opera – aggiunge la talentuosa cantautrice eporediese – Ho avuto la possibilità di esibirmi insieme a lui in diversi concerti, come in Puglia grazie al cantautore Fabrizio Zanotti, e di creare un bel rapporto di stima e amicizia. Sono sempre in contatto con Ken Stringfellow ed è per me un grande esempio di musicista indipendente».
Oltre che con le partecipazioni ai rock festival e in sala di incisione, Bovolenta è stata impegnata anche con l’associazione Notabene di Ivrea, dove ha insegnato tecniche del canto moderno e jazz. Attualmente c’è qualche progetto che ti vede coinvolta? Quali sogni ci sono nel cassetto di Giorgia Bovolenta? «L’ultima esibizione a Valencia è stata davvero bella: mi sono esibita in un locale underground molto conosciuto lì. Attualmente ho due progetti significativi a cui sto lavorando. Il primo è legato alle Alabamas, un duo chitarre voci e mandolino con la chitarrista Desireè Lucino, che ha studiato alla Lizard di Torino e attualmente insegna chitarra a Torino. Lavoreremo con Ken. Per noi è un grande traguardo, l’occasione di presentare il nostro progetto al “mondo”. Inoltre, ho avuto l’onore di incontrare il chitarrista Thomas Lo Cicero. Lo chiamo “l’americano a Ivrea” perchè è esattamente la mia parte duale musicale maschile. Con lui e Pablo Albrtin, batterista, stiamo lavorando ad un EP di brani inediti dal sound americano. La band (faccio un piccolo spoiler) si chiamerà The RedStones – spiega Giorgia – Thomas è un chitarrista davvero da ascoltare e seguire, tra i più talentuosi che ho incontrato insieme a Maurizio Strappazzon. L’EP è registrato da Davide Billia, grande produttore con uno studio a Pavone Canavese, l’ MK2 Studio. Ci sta aiutando a creare l’EP di cui siamo estremamente soddisfatti. Con le Alabamas vi invito, invece, a partecipare al prossimo concerto in Canavese: il 17 marzo a Bairo all’Amor Bairo per l’apericena».
Preferisci cantare o comporre musica? «Sicuramente preferisco raccontare la mia storia, le mie canzoni – conclude Giorgia Bovolenta – Ringrazio davvero di cuore tutte le persone che sono state e che sono rimaste nel mio percorso musicale. Tutte le persone che attualmente ne fanno parte supportandomi, giorno dopo giorno. Ringrazio prima di tutti, mio figlio, per l’amore e per i sorrisi che mi rendono una mamma e un’artista migliore».