Protagonista della vicenda Francesca Gandolfo, pentatleta astigiana, che ha portato il dono per conto di Babbo Natale
“C’era una volta a Como”… Ma “c’era una volta anche in Lapponia, a Pratica di Mare e anche ad Asti”. Questa storia di Natale inizia in tanti posti diversi ma finisce sempre nello stesso luogo e nello stesso giorno: la vigilia di Natale davanti ad un bell’albero addobbato e con il sorriso di un bambino. Questa è la storia di Gabriele, 5 anni, che alcuni giorni prima di Natale inviava a Babbo Natale una letterina destinata alla Lapponia, legata a tanti palloncini rossi. Il desiderio? Che Babbo Natale gli portasse in dono una confezione di costruzioni Lego…
La letterina, però, invece di prendere le fredde rotte del Polo Nord ha preso un’altra strada, finendo nei pressi di una pista di volo dell’aeroporto militare di Pratica di Mare, 665 km più a sud. Lì assistiamo ad un ritrovamento insolito e curioso per il personale della Divisione Aerea di Sperimentazione Aeronautica e Spaziale dell’ Aeronautica Militare che, pattugliando l’aeroporto per garantire la sicurezza delle operazioni di volo, ha letto il desiderio del bambino e si è immediatamente attivato per far recapitare la letterina di Gabriele a Babbo Natale.
Insomma, se Babbo Natale per un disguido non riesce ad arrivare, ci pensa l’Aeronautica Militare a completare la missione. A questo punto della storia, però, dobbiamo abbandonare momentaneamente la favola e passare alla cronaca giornalistica. “Fin dal momento del recupero, la volontà dell’Aeronautica era quella di esaudire i desideri del bambino – ci spiega Francesca Gandolfo, pentatleta astigiana del centro sportivo dell’ Aeronautica Militare che, dismessi i panni sportivi, ha indossato la divisa e ora lavora a Milano al Comando della 1ª Regione Aerea.
“Da Roma hanno passato il “caso” al comando di Milano, il più vicino per competenza all’abitazione del bambino. Immediatamente ci siamo attivati per portare il regalo tanto desiderato: ovviamente, essendo l’Aeronautica, abbiamo scelto una costruzione di un modellino di aereo”.
Trovare il regalo, però, si è rivelata un’impresa nell’impresa: “La segnalazione ci è arrivata qualche giorno prima di Natale: cercare un negozio a Milano che vendesse il tipo di regalo che cercavamo, in pieno delirio da shopping pre- natalizio, non è stato facile”. Nonostante tutto, il regalo si trova: rimane da avvertire la famiglia. “Abbiamo chiesto aiuto ai Carabinieri della locale stazione che, partendo dall’indirizzo, sono risaliti alla famiglia e hanno contattato i genitori, preannunciando il nostro arrivo. Papà e mamma all’inizio erano molto scettici ed increduli che quella storia avesse avuto un risvolto così inaspettato”.
Il finale della storia si consuma la mattina del 24 dicembre, vigilia di Natale. A suonare alla porta non c’è un elfo piccolo aiutante di Babbo Natale ma una ragazza sorridente in divisa dell’Aeronautica. “Ho consegnato personalmente il regalo al piccolo Gabriele – spiega Francesca – era emozionatissimo. Gli ho spiegato che la sua lettera, a differenza di quella del fratellino, aveva avuto un piccolo disguido e Babbo Natale, indaffarato a consegnare i doni a tutti i bambini del mondo, ha chiesto un piccolo aiuto e questa volta ha delegato l’Aeronautica Militare a consegnare direttamente il regalo tanto desiderato da Gabriele”.
Questa la cronaca giornalistica. Però… c’è un però… una letterina attaccata a due palloncini rossi gonfiati ad elio attraversa mezza Italia e finisce dritta dritta sulla pista di volo di una delle più grosse basi militari italiane… Coincidenza? Correnti dispettose in quota? Ad ogni modo questo strano caso ha lasciato stupiti anche gli uomini e le donne dell’Aeronautica, abituati e addestrati a dover fronteggiare qualsiasi tipo di evenienza ed emergenza. E se questa storia fosse un film, non ci stupiremmo di trovare una scena, dopo i titoli di coda, che ci spiega come magari non è tutto come sembra in questa bella storia di Natale.