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Macron e il governo Borne alla prova della sfiducia, il presidente affronta il voto sul caos pensioni – Il Riformista

Decisivo il voto dei Repubblicani

Carmine Di Niro — 20 Marzo 2023

Macron e il governo Borne alla prova della sfiducia, il presidente affronta il voto sul caos pensioni

Emmanuel Macron trema. Il presidente francese non rischia direttamente “l’osso del collo”, ma le due mozioni di censura che l’Assemblea nazionale si appresta a votare nel pomeriggio di lunedì contro il governo guidato da Elisabeth Borne sono un segnale fortissimo di rischio per il suo secondo mandato presidenziale, iniziato solamente da un anno.

Le mozioni di censura, equivalenti alle nostre mozioni di sfiducia, sono state presentate da due partiti: da una parte quella del Rassemblemnt National di Marine Le Pen, dall’altra quella del gruppo indipendente Liot con l’adesione della Nupes di Jean-Luc Melenchon.

È proprio quest’ultima che rischia di far cadere il governo Borne: dovrebbe infatti raccogleire voti dall’estrema destra all’estrema sinistra, e a quel punto a fare la differenza sarà la decisione dei Republicains, i Repubblicani di centrodestra che se appoggiassero la mozione certificherebbero la fine dell’esecutivo.

La maggioranza è fissata a quota 289 voti su 577: i Republicains hanno 61 seggi e dall’inizio del secondo mandato di Macron hanno fornito l’appoggio esterno al governo sostenuto dalla coalizione di maggioranza, formata da 250 deputati.

Eric Ciotti, presidente del partito conservatore, ha spiegato oggi che “l’immensa maggioranza del gruppo Les Republicains voterà contro la mozione di censura”. Ciotti si è detto “sicuro” che le due mozioni al voto oggi nell’Assemblea nazionale per sfiduciare il governo francese sulla riforma delle pensioni non passeranno

Votare una mozione di censura, quella con la signora Le Pen o il signor Melenchon, significa auspicare che domani il signor Melenchon sia primo ministro e la signora Le Pen ministro delle Finanze“, ha detto riferendosi alla leader dell’estrema destra del Rassemblement national e a quello della sinistra radicale di Nupes. Le mozioni sono state presentate venerdì, dopo che il governo ha scelto un passaggio forzato della contestata riforma delle pensioni che alza l’età pensionabile da 62 a 64 anni, ricorrendo alla procedura dell’articolo 49.3 della Costituzione.

Ma al di là dell’esito del voto delle due mozioni, per Macron la gestione della riforma delle pensioni ha mostrato ancora una volta la difficoltà del presidente nel mostrarsi un leader “orizzontale” e non “verticale”; un politico che non dialoga con le parti sociali.

📊 Sondage BFMTV – 68% des Français veulent qu’une motion de censure soit adoptée aujourd’hui, ils sont autant à estimer que le 49.3 est un “déni de démocratie”

Les explications de Matthieu @croissandeau pic.twitter.com/qMOvhNrKGY

— BFMTV (@BFMTV) March 20, 2023

E i sondaggi confermano il crollo nella fiducia nei suoi confronti e nell’esecutivo a guida Borne. Secondo un sondaggio dell’emittente francese Bfmtv, oltre due francesi su tre,  il 68%, vorrebbe che oggi venisse approvata la sfiducia all’esecutivo di Elisabeth Borne, mentre due francesi su tre giudicano altresì il ricorso di Macron all’articolo 49.3 come una “negazione della democrazia”.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia

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