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Pedopornografia: nel 2022 la polizia postale piemontese ha indagato quasi 70 soggetti

Tempo di bilanci anche per la polizia postale del Piemonte e della Valle d’Aosta, che fotografa il proprio 2022 fatto d’interventi per la difesa dai reati legati agli strumenti di comunicazione e alla rete internet.

Sgominato traffico di materiale pedopornografico su Telegram
Il reato di sextortion nel territorio regionale ha visto un totale di 92 casi complessivi, riferiti a vittime sia minorenni che maggiorenni, mentre la pedopornografia ha visto coinvolti 68 soggetti come indagati e registrato cinque casi di adescamento online di minori in età preadolescenziale.

Nel corso dell’anno la polizia postale ha portato a termine due operazioni particolarmente complesse nell’ambito.

‘Meet Up’ è stata condotta sotto copertura all’interno di canali Telegram dedicati alla diffusione, anche mediante sottoscrizione di abbonamenti a pagamento, di contenuti realizzati mediante sfruttamento sessuale di minori. Gli investigatori, interagendo direttamente in chat con gli utenti responsabili della diffusione e anche grazie alla capitalizzazione delle tracce informatiche e finanziarie enucleate, hanno potuto identificare gli utilizzatori dei nicknames destinatari dei 26 decreti di perquisizione emessi dall’A.G. procedente, che hanno consentito di indagare 26 persone, tre delle quali tratte in arresto.

L’operazione ‘Area pedonale’, avviata e realizzata in modalità simili alla precedente, ha permesso l’esecuzione di 12 perquisizioni su tutto il territorio nazionale, ad esito delle quali sono stati denunciati in stato di libertà 9 utenti per diffusione e detenzione di materiale pedopornografico, mentre altri 3 sono stati tratti in arresto in flagranza di reato.

Tre arresti e 20 soggetti indagati per reati contro il patrimonio
Nell’ambito del Piemonte e Valle D’Aosta sono stati trattati 1231 casi, per importi sottratti alle vittime di circa sette milioni di euro; 20 i soggetti indagati e tre gli arresti eseguiti.

Tra le operazioni di maggior rilievo si segnala ‘Trade Scam’, svolta nel mese di dicembre 2022 e in occasione della quale il COSC di Torino, con il coordinamento del Servizio Polizia Postale, ha eseguito tre arresti e perquisizioni e sequestri sul territorio nazionale. L’indagine, articolata su tre diversi procedimenti penali, ha portato ad individuare un’organizzazione criminale gerarchizzata che agiva tra l’Italia e l’Albania con l’intento di ripulire il denaro proveniente dalle truffe dei falsi investimenti ai danni di ignari utenti del web; gli approfondimenti investigativi hanno interessato in modo trasversale evidenze informatiche, bancarie e societarie, ricostruite e messe a sistema anche mediante il ricorso a prolungate attività tecniche di pedinamento informatico che hanno fatto emergere il coordinamento unitario nella gestione del fenomeno criminale.

Particolarmente complesso è stato il lavoro svolto dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni nell’ambito della cooperazione internazionale, finalizzato all’acquisizione di notizie e dati per la ricostruzione dei flussi finanziari.

Ai vertici della struttura un cittadino albanese residente nel torinese che, secondo i riscontri investigativi, forniva ai suoi complici precise disposizioni sugli importi ed i conti correnti dove far convergere ingenti somme di denaro per occultarne la provenienza delittuosa; alle sue dirette dipendenze, sempre secondo l’accusa, due torinesi che mettevano a disposizione i conti correnti bancari intestati a società riferibili a loro direttamente o tramite prestanome.

Lo svolgimento delle attività tecniche ha consentito l’individuazione di un gruppo di 16 soggetti residenti nel torinese, le cui abitazioni e società, nello specifico 4, operanti nel settore del digital marketing e lead generation, sono state oggetto di perquisizione delegate dalla Procura.

Accanto alle attività di riciclaggio, è stata ricostruita la diretta partecipazione alla realizzazione dei falsi siti di pubblicità di trading, utilizzati per recuperare illecitamente le generalità lasciate dagli ignari internauti interessati ad investire. Tali siti sono stati oscurati ed ora non sono più visibili agli utenti italiani.

Nel contesto sono stati aggrediti i patrimoni illeciti mediante l’esecuzione di 9 decreti di sequestro di beni per equivalente nei confronti di altrettanti soggetti titolari di quote societarie ovvero figure aventi un ruolo di compartecipazione nella attività di ripulitura del denaro di provenienza illecita.

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