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Policlinico Foggia e Banca ore. Arriva il “Pacco, doppio pacco e contropaccotto di Natale per tutti gli infermieri”-

Il sospetto diventa realtà! Ferie e cumulo montante ore in eccesso hanno una scadenza. Così nessuno potrà chiederli in pagamento.

Al Policlinico Riuniti di Foggia c’è l’ipotesi dell’accordo truffaldino da oltre 3 milioni di euro con l’inserimento della contrattazione integrativa della Banca ore (REBO o recupero ore). In più si aggiunge il cumulo ore in eccesso e ferie sottratte in scadenza al personale infermieristico per una danno di altri 5 milioni di euro.

Cia, Collettivo infermieri autonomo: “Ora state esagerando! Non potete colmare il bilancio prelevando dalle tasche dei dipendenti. Colmiamo turni e assenze di personale ma il premio a fine anno come i dirigenti lo vogliamo anche noi.

Inoltre spiegateci perché la misera produttività del Policlinico di Foggia è inferiore rispetto ai mille euro di un infermiere della ASL. Così come l’assenza dei buoni pasto agli infermieri turnisti.”

Il Collettivo Infermieri Autonomo non ha dubbi: cartellini timbrature non aggiornati in tempo reale. È una spina nel fianco! Come può capire un lavoratore o chiedere le ore in più all’azienda, se i turni di lavoro in timbratura non sono aggiornati mensilmente e in tempo reale (ma aggiornati a lunga distanza)?. Anche la Banca ore diventa una truffa se gli straordinari vengono recuperati e non pagati a chi ne fa richiesta. Sindacati è ora di rimediare. Consultiamo i legali.

Con questo metodo la direzione sanitaria oltre a non pagare il dovuto ai dipendenti prende dalle tasche dei dipendenti e recupera il deficit da budget degli anni passati. Ma andiamo a ritroso.

Con la deliberazione n.96 del 13 giugno 2014 si firmava un accordo sindacale integrativo per l’istituzione del monte ore. In sintesi le ore di lavoro straordinario accantonate in Banca ore venivano rese a recupero perché quasi mai nessun dirigente le avrebbe firmate e giustificate. Questo vuol dire che nell’ipotesi di 800 dipendenti con una media annua di 30 ore da eccesso banca ore alla tariffa di 15,00 € l’ora, si calcolerebbe una somma di 360.000,00 € moltiplicata per gli 8 anni trascorsi consoliderebbe un fatturato in straordinari dipendenti di 2.880.000,00 € (approssimativamente circa 3 milioni di euro risparmiati che dovevano essere destinati al personale sanitario). La somma sottratta aumenterebbe con le ore straordinarie effettive mensilmente lavorate da turno con una media stimata di altri 5 milioni di euro.

Soldoni che dovevano entrare nelle tasche dei dipendenti pubblici e invece sono stati sottratti e dirottati sotto forma di ore a recupero. La formula viziosa è quella che il riconoscimento delle ore eccedenti autorizzate deve avvenire, previa domanda, debitamente compilata e firmata dal dipendente che farà richiesta al responsabile dirigente del servizio che le trasmetterà all’area per le politiche del personale. Quest’ultima chiederà giustificazioni per le ore in più di lavoro che non verranno mai autorizzate poiché i responsabili del servizio preferiranno firmare l’accantonamento con lo smaltimento delle ore eccessive prestate dal dipendente in recupero ore. Così da evitare dispendi di budget e garantirsi il premio annuale del risparmio.

Siamo ai limiti di una associazione a delinquere a discapito del lavoratore.

L’aggravante complicità, subentra se la direzione sanitaria ignara e non vigilante non garantisce equità nei processi di pagamento. Così come la presenza “straordinaria” in servizio è pienamente documentata dal consolidamento del cartellino delle timbrature.

Perché mai primari e caposale fanno produrre più di 36 ore settimanali ai dipendenti quando il contratto conferma che le ore in eccesso sono a tutti gli effetti straordinario da retribuire? Non è forse il dipendente in questo caso l’unica persona esclusa? O forse sì è creato un sistema burocratico vizioso per limitare ed impedire i pagamenti delle ore maturate progressivamente e non sempre visibili sui cartellini mensili dei dipendenti sanitari?

I sindacati devono ricontrattare e garantire il pagamento delle ore in eccesso automaticamente e non al contrario far decidere alla azienda se quelle ore in eccesso erano dovute o non, o addirittura “cestinate” e in scadenza. Sarà poi il lavoratore annualmente a decidere senza tacito assenso se le ore verranno messe a recupero o a pagamento ma con modulo prestampato annuale sul sito aziendale della busta paga.

Chiediamo l’aiuto dei sindacati per il riconoscimento della liquidazione in formula pretestuosa, (le ore in più regalate e accantonate vanno ridiscusse) e sapete il perché?

Semplicemente perché lo “scudo aziendale” al Policlinico Riuniti di Foggia è stato quello di esibire in giudizio un regolamento sottoscritto dai sindacati che, alla luce della legge in materia, ingannava i lavoratori perché stabiliva regole illegali al fine di speculare sul lavoro straordinario svolto. Questi accordi “stranamente” prevedevano il diritto di imporre al lavoratore tramite una certificazione scritta, il recupero ore a proprio piacimento, senza tenere conto degli interessi del lavoratore e di quanto dispone il contratto di lavoro e, quindi, rifiutando ogni formula di pagamento.

Vogliamo ricordare a tutti i “furbetti” che la banca ore è stata istituita al fine di mettere i lavoratori in grado di fruire delle prestazioni di lavoro straordinario o supplementare, in modo retribuito o come permessi compensativi, con un conto individuale per ciascun lavoratore. Ed è giusto e doveroso che le ore in più vengano riportate in pagamento in busta paga (e non solo visibili sul cartellino timbrature, spesso non aggiornati mensilmente). Se non c’è consenso, c’è l’inganno del tacito assenso.

La deduzione è ovvia: dopo 8 anni di pagamenti non versati, molti fondi sono stati sottratti silenti dalle tasche dei dipendenti senza che nessuno gridasse alla “truffa”.

È ora di regolarizzare i conti, è giusto che i sindacati rimedino anche a questo.

Si continua ad occultare e non informare il dipendente, e invece il Policlinico di Foggia tende a delegare forme e contesti speculatori, raggirando e lucrando sui lavoratori.

Rammentiamo che non è mai troppo tardi per compilare il modulo per la liquidazione, prima della scadenza.

Oppure magicamente vedersi sparire ore mensili di lavoro in eccesso, prima che queste possano essere reclamate e stipendiate in busta paga.

Constatiamo da CCNL che le maggiorazioni previste per il lavoro straordinario, di cui all’art. 34, comma 8 del CCNL 7 aprile 1999, devono essere pagate il mese successivo altrimenti se si chiede di liquidarle, queste verranno pagate come orario ordinario ovvero senza le maggiorazioni previste per il lavoro straordinario.

Concordiamo la necessità dei sindacati di scrivere una lettera da parte di tutti gli iscritti ed aprire un contenzioso per le ore maturate e non retribuite e discuterne in sede di tribunale per la conciliazione”. Oppure contribuire e rivedere la contrattazione integrativa con la direzione sanitaria al fine di garantire una semplificazione diretta al pagamento del monte ore in eccesso in difesa e per la tutela dei diritti di tutti i lavoratori. Perché mai un infermiere deve rinunciare ad ore di straordinario maturate mensilmente, perdendole completamente senza che queste vengano riconosciute?. Cari sindacati la “vecchia dirigenza manageriale” se n’è andata portandosi dietro tanti vuoti incolmabili. Crediamo e ci auguriamo che con la “nuova dirigenza” si possano garantire d’ufficio tutte le forme di pagamento così come lo è per le altre parti economiche e che gli stessi sindacati possano al tempo stesso dare una mano e non toglierla.

La banca ora così come le ore straordinarie mensili maturate da turno, se non pagate o prese a recupero, saranno completamente perse. Così come spesso accade. Questo vuol dire mettere mano nella tasca di tutti i dipendenti. Ed è opportuno consultare legali per far rispondere nei tribunali direttamente i dirigenti che hanno negato una firma per un diritto economico e compenso del lavoratore.

L’ipotesi di contrattazione sindacale sarebbe quella che ogni due anni venga posto un modulo sul sito dell’ospedale per l’accettazione con un click (così come è stato fissato per il bonus 200€ governo Draghi) del pagamento, con scelta di accantonamento ore o liquidazione del totale ore in eccesso.

Il Collettivo Infermieri Autonomo conclude: c’è chi a Natale riceve il compenso del risparmio sui dipendenti, portandosi a casa il “regalo”, chi invece come tutti gli infermieri, dopo ore in più di presenza lavorative perse o non retribuite, riceve un bel pacco, doppio pacco e contropaccotto.

C.I.A. – Collettivo Infermieri Autonomo

Ospedali Riuniti – Foggia

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