pomezia,-indagati-per-inquinamento-ambientale-due-dirigenti-del-deposito-eni:-«danni-irreversibili-alle-falde»

Pomezia, indagati per inquinamento ambientale due dirigenti del deposito Eni: «Danni irreversibili alle falde»

L’Eni Spa e due dirigenti dell’azienda di Pomezia sono ritenuti responsabili dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Roma del reato di inquinamento ambientale. Le indagini, dirette dal Procuratore della Repubblica di Velletri Giancarlo Amato e dal Sostituto Procuratore Ambrogio Cassiani, sono andate avanti per un anno e mezzo: ora l’avviso di conclusione da parte degli investigatori con l’accertamento, dal 2019 ad oggi, di una progressiva fuoriuscita di carburante da alcuni serbatoi nel deposito di proprietà dell’Eni Spa situato in località Santa Palomba di Pomezia (Roma). Secondo le indagini l’evento ha causato un inquinamento significativo dei terreni circostanti, interessando «in maniera irreversibile» i tre livelli della falda acquifera. La notifica di conclusione delle indagini, condotte anche attraverso accertamenti tecnici, evidenzia anche come l’azienda, «per negligenza ed imprudenza», nel corso corso del tempo, «per ottenere un risparmio sui costi dovuti all’adeguamento dei criteri di sicurezza ed alle manutenzioni», avrebbe omesso di installare i doppi fondi in alcuni serbatoi contenenti jet-fuel e benzina. Non provvedendo così «ad impermeabilizzare con il cemento» i bacini di contenimento attorno ai serbatoi, «costituiti invece da terreno permeabile e favorendo così lo sversamento». Il Nucleo Operativo Ecologico di Roma ha contestato anche all’azienda una responsabilità amministrativa per un modello organizzativo che «non prevedeva appositi protocolli» sulla prevenzione in materia di perdita di carburanti dai serbatoi che potessero prevenire i reati ambientali.

Continua a leggere su Open

Leggi anche:

Related Posts

Lascia un commento