Fonte:IlGiornale 3 Settembre 2022 di Valentina Dardari
Un giovane militante Lgbt+ è salito sul palco del comizio di Fratelli d’Italia a Cagliari con una bandiera arcobaleno, la Meloni si è confrontata con lui, parlando di idee diverse e di democrazia.
A Cagliari un giovane militante Lgbt+ è salito sul palco di Fratelli d’Italia in piazza del Carmine mentre Giorgia Meloni stava tenendo un comizio. Il ragazzo di 32 anni, che aveva in mano una bandiera arcobaleno, da sempre il loro simbolo, ha rivendicato i propri diritti davanti alla leader politica che ha accettato il confronto. La Meloni, con molta calma, ha ascoltato ciò che il ragazzo aveva da dirle, allontanando la sicurezza che stava intervenendo.
La replica della Meloni
Quando il manifestante Lgbt+ ha parlato di volere un matrimonio in Italia e di essere costretto ad andare all’estero per poter convolare a nozze con il suo compagno, la Meloni ha risposto appellandosi alla democrazia: “Non devi scappare all’estero, tu vuoi delle cose, io voglio il diritto di pensarla in maniera diversa, è la democrazia. Si può non essere d’accordo, io e te non siamo d’accordo e ci rispettiamo non essendo d’accordo. Hai le unioni civili, puoi fare quello che vuoi”.
Dopo essersi confrontati ancora qualche minuto, in un botta e risposta senza eccessi, né da una parte né dall’altra, la leader di Fratelli d’Italia ha salutato il giovane chiedendo per lui un applauso e sottolineando il suo coraggio: “Gli facciamo un applauso? Rispetto il coraggio delle persone di difendere quello in cui credono, lo voglio ringraziare per essere salito sul palco e rivendicare quello che ritiene giusto”.
Giorgia Meloni ha poi postato il video dell’irruzione sui social, e sul suo profilo Twitter lo ha accompagnato con queste parole: “Il confronto è sempre un bel momento, anche quando un contestatore scavalca le transenne per salire sul palco. Rispetto sempre il coraggio delle persone di difendere ciò in cui credono, e allo stesso tempo rivendico il mio diritto a pensarla diversamente”. Altri manifestanti non hanno invece avuto la stessa pacatezza del ragazzo del video e hanno urlato slogan come “fuori l’Italia dalla Sardegna” e “siamo tutti antifascisti”, venendo anche a contatto con alcuni agenti di polizia. Alla fine della serata sono quattro le persone, fra le quali tre dell’ambiente degli anarchici, che sono state accompagnate dalla Digos in questura dopo le contestazioni e che rischiano una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale e turbativa del comizio elettorale. Le indagini proseguono per individuare eventuali altre persone coinvolte.