«Vorrei ricordare agli Usa che non c’è forza al mondo, compresi gli Usa, che possa fermare il popolo cinese dal raggiungimento della completa riunificazione nazionale. Non c’è forza al mondo, compresi gli Usa, che possa salvare il destino delle forze dell’indipendenza di Taiwan dal fallimento». È il duro commento del portavoce del ministero Esteri cinese, Wang Wenbin, in riferimento alle parole del presidente Joe Biden durante la conferenza stampa con il primo ministro giapponese Fumio Kishida a Tokyo. Il presidente statunitense, rispondendo ai giornalisti ha dichiarato che gli Usa si sarebbero impegnati militarmente per difendere Taiwan in caso di attacco da parte di Pechino: «Gli Stati Uniti sono impegnati nella One China policy, ma ciò non significa che la Cina abbia la giurisdizione per usare la forza per prendere Taiwan».
Una dichiarazione che «ha colto di sorpresa» lo staff della Casa Bianca ed è stata ridimensionata dal capo del Pentagono, Lloyd Austin: «La politica americana sulla One China policy non è cambiata: il presidente Biden ha solo sottolineato il nostro impegno a fornire a Taipei i mezzi per difendersi». Ma le parole di Biden riecheggiano ancora, tant’è il cinese Wenbin ha duramente aggiunto: «Consigliamo agli Usa di ascoltare una famosa vecchia canzone cinese, che dice: “Quando arriva un amico, c’è del buon vino. Se arriva lo sciacallo, c’è un fucile per salutarlo!».
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