Il territorio, ricco di storia, si apre a un’offerta turistica al passo coi tempi. Una svolta possibile attraverso una rete mirata anche a beneficio delle comunità residenti per offrire esperienze personalizzate e uniche
Il territorio, ricco di storia, si apre a un’offerta turistica al passo coi tempi. Una svolta possibile attraverso una rete mirata anche a beneficio delle comunità residenti per offrire esperienze personalizzate e uniche
A 600 anni dalla nascita di Federico da Montefeltro, definito dai suoi contemporanei “Luce d’Italia”, Urbino, gioiello quattrocentesco tra le valli del Metauro e del Foglia, dopo un intero anno di eventi celebrativi, si appresta a diventare nell’ambito di Pesaro e dei suoi 52 comuni Capitale della Cultura 2024. Ma la città vuole andare oltre l’orgoglio del suo centro storico lastricato di arenaria, Patrimonio Unesco, di essere il vertice dell’arte e dell’architettura Rinascimentale integrata al passato medievale e di essere sede di una delle più antiche università d’Europa.
Urbino, Palazzo Ducale
Si propone, con tutta l’area del Montefeltro, come una destinazione nuova, green e smart, con una rete collaborativa ed estesa tra tutti i soggetti, pubblici e privati della città e dei centri del suo territorio. Ed è anche proprio con il contributo dei 16mila studenti che fanno parte della vita della città e con il fermento delle loro idee che Urbino, rifiutando l’etichetta di città-museo, vuole aprirsi al turismo così come ai suoi stessi cittadini con offerte al passo dei tempi.
Battesimo di Cristo, Oratorio di San Giovanni di Urbino
Turismo sostenibile e nuove opportunità per il territorio
Una nuova strategia di promozione della destinazione è stato infatti il tema di un convegno svoltosi nell’Oratorio San Giovanni sul tema “Turismo e sostenibilità: le nuove opportunità per il territorio”, un forum di approfondimento con il sindaco Maurizio Gambini, l’assessore al Turismo Roberto Cioppi, il Magnifico Rettore dell’Università Giorgio Calcagnini, il docente Tonino Pencarelli e i principali stakeholder pubblici e privati. Per la Confesercenti sono intervenuti il presidente provinciale Pier Stefano Fiorelli e Carla Rossi in rappresentanza delle Guide turistiche. Ha moderato gli interventi Federico Scaramucci della Raffaello Travel Group, referente regionale Assoviaggi e presidente di Inside Marche Live.
Presenti numerosi operatori del turismo, tra ristoratori, albergatori e gestori di strutture dell’ospitalità, uniti da valori condivisi sul tema delle esigenze del segmento di turismo emergente che chiede semplicità e sostenibilità. Con le istituzioni cittadine hanno concordato sulla necessità di una rete improntata sulla sinergia e sul dialogo per realizzare un’offerta turistica integrata utile a valorizzare pienamente le potenzialità e i tratti identitari della città e dei territori con attenzione alla sostenibilità come chiave di sviluppo sia turistica sia economica.
Urbania, Palazzo Ducale
Musica, teatro, attività outdoor e proposte enogastronomiche
Una svolta possibile solo attraverso una rete mirata anche a beneficio delle comunità residenti per offrire loro così come ai visitatori esperienze personalizzate e uniche generando benefici sia nel medio che nel lungo termine con un prodotto integrato trasversale. Determinanti i canali digitali per una strategia di comunicazione efficace e per arricchire l’agenda dei visitatori con musica, teatro, attività outdoor e proposte enogastronomiche. Cittadini, visitatori e universitari sono gli attori e nello stesso tempo i fruitori.
La costruzione della rete è già in atto – e il successo delle celebrazioni di Federico di Montefeltro lo dimostra – anche con i comuni limitrofi, come l’antica Urbania con cui ha diviso gran parte della sua storia, ma anche con le comunità montane e con i tanti borghi poco conosciuti, senza trascurare la sensibilità verso le fonti rinnovabili, la sostenibilità in agricoltura e il mantenimento del capitale per le generazioni future. È da ricordare che qui ha operato Gino Girolomoni, il padre dell’agricoltura biologica italiana, con una comunità ancora attiva con un pastificio all’Isola del Piano. Quindi Urbino come centro creativo, cenacolo di idee, pronta a sviluppare i maggiori temi di attualità. Quasi un ritorno al passato quando Federico con la moglie Battista Sforza aveva l’ambizione di riunire nel suo palazzo i migliori artisti e le menti d’Europa, artisti, architetti, poeti e filosofi trasformandola già allora in capitale della cultura.
Antica stampa della città di Urbania
Iniziative, festival, eventi e progetti di valorizzazione turistica
Molte le proposte – emerse dal dibattito svoltosi all’Oratorio di San Giovanni – di associazioni, soprattutto di giovani, che promuovono nel segno del volontariato iniziative, festival, eventi e progetti di valorizzazione turistica tra i quali Ciclo Appenninica Alte Marche per gli amanti della bici, Urbino Jazz Club per didattica e concerti, “Happennino”, con un gioco di parole che richiama “happen” e Appennino: cioè fare in modo che accada qualcosa che attragga l’esterno nel territorio e nei suoi borghi minori privi di un appeal da richiamo. Sono intervenuti anche i giovani di Urbino Teatro Urbano, attori, scenografi e registi che hanno portato il teatro dove non sarebbe mai arrivato, oppure Lands Of Urbino o Outdoor Marche Life. Raccontare Urbino (Tales of Urbino) in italiano e in inglese, è facile attraverso il QR code.
Fondamentale – è stato ribadito negli interventi – l’utilizzo del web per valorizzare una destinazione già molto scelta come meta turistica anche riqualificando l’offerta ricettiva secondo parametri internazionali, attuando aggregazione e una moderna rete d’impresa. Ma anche al turista viene chiesta maggiore consapevolezze responsabilità per mantenere le risorse con coesione e integrazione culturale con i residenti.
Museo di Urbania, Sfera celeste e Sfera terrestre di Gerardo Mercatori
Marco Bruschini, il direttore generale dell’Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione delle Marche, è intervenuto con un messaggio video che ha ricordato come abbia molto da offrire questa regione che vanta 28 borghi più belli d’Italia 2 parchi nazionali, 4 regionali, e 6 riserve naturali oltre che all’avanguardia sul tema della sostenibilità con 16 bandiere blu e 23 arancioni.
Nell’occasione del convegno, per iniziativa del Comune e della Confesercenti, un folto gruppo di tour operator, di giornalisti e rappresentanti dei Cral, circoli ricreativi aziendali, di varie regione d’Italia ha potuto prendere contatto con le realtà locali, visitando i siti storici, le bellezze del territorio e degustando il vasto patrimonio enogastronomico con una filiera in cui produttori agricoli e i trasformatori danno sempre più un’impronta biologica e sostenibile rispettando l’ambiente e la salute dei consumatori.
Urbino e dintorni, culla dell’arte rinascimentale
Urbino non può non restare il principale polo attrattivo con la bellezza del suo Palazzo Ducale, vera e propria cittadella fortificata voluta dall’ambizioso Federico da Montefeltro e oggi sede della Galleria Nazionale delle Marche, della casa di Raffaello, del Duomo e dei tanti luoghi della fede. C’è l’arte rinascimentale più alta, ma anche quella settecentesca degli Albani e quella del 900 di De Carlo.
Urbania, raccolta di ceramiche di Casteldurante
Comprimaria è la vicina Urbania, l’antica Casteldurante dell’Alta Valle del Metauro, con secoli di intreccio storico, e che si propone come una destinazione altrettanto importante. È una città dall’impianto medievale che nel corso della sua vita ha dovuto cambiare tre volte il suo nome, famosa per le sue maioliche. Vanta importanti musei civici, come il Leonardi, il Palazzo e il Barco Ducale, la Chiesa dei morti con il Cimitero delle mummie. Una città tutta da girare a piedi, dalla passeggiata sulle mura antiche fino al Ponte de’ Cocci dove si mettevano ad asciugare le ceramiche. E poi tutt’intorno c’è un grande patrimonio naturalistico e storico: S. Angelo in Vado, Mercatello sul Metauro, la riserva naturale Monti della Cesana e la Pieve di San Cassiano e Sasso Corvaro e gli itinerari spirituali della Gola del Furlo.
Meta ambita dai golosi è Acqualagna per i tartufi ma anche fuori stagione dovunque l’offerta enogastronomica, in cui convergono i valori contadini, è davvero appagante. Da gustare la famosa Casciotta Dop, il crostolo, una sosta di piadina di complessa preparazione da farcire, i salumi ed elaborati primi piatti.
Tra le tappe del tour Confesercenti guidato da Raffaello Travel Group, l’azienda cooperativa Girolomoni dove i partecipanti hanno conosciuto la storia di un’eccellenza del territorio e del suo visionario fondatore. Oggi è tra le più importanti realtà del settore alimentare con un moderno pastificio che si rifornisce solo di grani antichi biologici, con annesso agriturismo con fattoria didattica, Il Monastero, con 10 stanze in stile monastico. C’è anche un’antica pieve e una locanda dove lo chef Andrea Mei crea piatti e piatti rigorosamente locali e stagionali.
Un altro luogo del gusto da non mancare è il ristorante Portaviva, tra le antiche mura di Urbino, segnalato dalla Michelin. Un imperdibile tuffo nel passato è invece il Molino della Ritrovata attivo fin dal XIII secolo, alimentato dalle acque del Metauro, che conserva integro tutto l’impianto e a stalla che ospitata i muli che giravano le macine. Oggi è tornato a vivere grazie a un agriturismo con appena tre stanze ed è sede di lezioni di botanica e di cucina, a cura dell’associazione di volontari Archifood che promuove la conoscenza delle ricette della memoria.
Ma non è che un aspetto del vero Montefeltro, tutto da scoprire. Anche le aree più svantaggiate, perché meno note, con la valorizzazione delle risorse disponibile possono essere sostenute da una mirata fruizione turistica.