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Viviamo in un posto bellissimo dove Karl Marx finisce in copertina

Spero siate d’accordo che il capitalismo abbia urgente bisogno di essere radicalmente riformato. Funziona male e i suoi problemi stanno peggiorando con il peggiorare della crisi climatica. Tema non da poco dove il periodico tedesco Der Spiegel è entrato recentemente a gamba tesa con la copertina di inizio 2023 che ritrae un Marx fiero, muscoloso e forte, tatuato e pieno di riferimenti iconici tipici dei movimenti ecologisti, accanto al titolo: Dopotutto Marx aveva ragione?

L’articolo che segue evidenzia chiaramente i problemi di un sistema sempre più in crisi, incentrato su un numero in calo di decisori sempre più benestanti e un numero in crescita di consumatori impoveriti. Economia e governo dei pochi che si è trovato ad affrontare pandemia e guerra ucraina, uscendone già ben provato. Ora inizia a toccare lo sgretolamento della globalizzazione, la perdita di prospettive, sviluppo e prosperità, assillato da un’inflazione che sta allontanando sempre più i ricchi dai poveri.

Non bastasse, vari obiettivi climatici più e più volte discussi e definiti, ma sempre mancati. Problemi che si susseguono e che in un modo o nell’altro sono tutti interconnessi tra loro: crisi energetica, guerra commerciale, guerra incombente e la democrazia sotto attacco di populisti e autocrati. Fino a ieri il mercato si sarebbe preso cura di sé. Oggi no. O riusciamo a cambiarlo alla radice o il rischio che entri in coma è proprio forte. Il tutto esposto in modo più a meno diretto da una testata da sempre portavoce per eccellenza del capitale tedesco.

Nei paesi industrializzati la rabbia contro il capitalismo è palpabile. Rabbia non certo ideologica, ma legata a costi che esplodono, a salari che non si adeguano, a lavori che appaiono e scompaiono così come le prospettive. Su tutto questo Der Spiegel ci carica un consumo di risorse che non produce più prosperità per tutti. Da qui il Karl green macho di copertina.

Qualcosa deve essere fatto e anche in fretta, alla ricerca di un punto di svolta nella situazione mondiale e nella politica del capitalismo. Il Marx proposto punta tutto su uno stato forte, assai più presente di oggi nell’economia e carico della visione d’urgenza climatica che manca al resto del sistema. Sperando che il concetto non derivi in austerità e militarismo, ma piuttosto verso uno sviluppo più giusto e più sostenibile, non credo che riprendere i dettami di Marx sulla presenza pubblica nell’economia possa veramente far uscire dalle secche il capitalismo e far ritrovare prospettiva al nostro vivere. Non per carenze di Marx, ma perché il capitalismo non è e non potrà mai essere foriero di sviluppo più giusto e più sostenibile.

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