In una classe di prima elementare ci sono 6 alunni: 5 maschi e 1 femmina. I genitori di quest’ultima chiedono di poter ricomporre le classi ma la scuola dice no. Così come il Tar, che boccia il ricorso dei genitori che speravano in un intervento risolutivo.
La vicenda si svolge nel Veneto, a Pellestrina, riporta Il Messaggero. I genitori chiedevano che – essendoci a Pellestrina due classi una con 22 alunni e l’altra con solo 6 iscritti – potessero essere riformulate due classi con un’adeguata rappresentanza, in entrambe, dei due generi, maschi e femmine.
Il Tar del Veneto però ha respinto il ricorso: la bimba dovrà continuare a frequentare la classi – con 5 maschi e lei, in cui è stata inserita lo scorso settembre.
Pertanto, l’ordinanza del Tar dà ragione all’operato dell’istituto comprensivo in questione, che – secondo i giudici – ha agito in piena conformità con le proprie facoltà.
Al centro della decisione c’è il fatto che la bimba è anticipataria, ovvero compirà 6 anni a marzo, ma la legge consente la possibilità di iscriversi in anticipo alla prima.
Il regolamento d’istituto stabilisce che l’alunno o alunna anticipataria, viene inserita nella classe dove c’è posto, infatti.
Le due classi prime sono state autorizzate in deroga, essendo il territorio insulare. La classe da 22 alunni – con una suddivisione quasi a metà tra maschi e femmine, ha un modulo didattico diverso per numero di ore e rientri pomeridiani previsti, per accogliere le richieste rappresentate al consiglio d’istituto dai genitori degli stessi iscritti.