Egr. Direttore,
i miei complimenti al sig. Emanuele per aver denunciato quanto in ambito sanitario è purtroppo saputo e risaputo da tempo, ma chissà per qual motivo non vi è mai stato nessun intervento serio degli organi preposti ai controlli.
Evidentemente fa comodo a tanti. Ma sig. Emanuele lei ha già provveduto a denunciare formalmente tale situazione alle organizzazioni degli OSS, sindacati o la stessa azienda in cui lavora? O quantomeno una segnalazione?
Conosco casi in ambito ospedaliero dove lavorano tecnici di laboratorio analisi che in realtà non sono tecnici, ma chimici triennali, cioè una mini-laurea che non permette di lavorare in laboratori di analisi chimico cliniche.
Nonostante l’Ordine dei tecnici lo vieti, li si trova in tanti laboratori. Premetto che il tecnico sanitario di laboratorio biomedico ha studiato chimica organica, inorganica, biochimica, biologia, anatomia, immunologia, patologia clinica, ecc., tutte materie che permettono di essere un piccolo medico di laboratorio, materie che per il chimico junior sono sconosciute e pertanto non può interpretare i valori di un emocromo, non conosce neppure la differenza delle cellule ematiche, non sa distinguere una routine renale, da una epatica, cardiaca o qualunque tipo di analita.
Tutti lo sanno, ma nessuno interviene. Basterebbe fare controlli a tappeto per scovarne a migliaia di questi abusivi. Ricordo che per l’esercizio abusivo in ambito sanitario è previsto persino l’arresto. Dobbiamo trovare il coraggio di denunciare come ha fatto il sig Emanuele.
Denunciare, denunciare, denunciare!
Rino De Santis, Professionista Sanitario
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