AMBIENTE Dopo più di 100 ore di riprese e tutto il lavoro di montaggio, Underwater è approdato su YouTube: si tratta di un documentario incentrato sul mare, sui suoi abitanti e in particolare sulle tartarughe, ma anche sul rapporto tra uomo e natura, con tutti i danni che i comportamenti umani hanno causato sull’ecosistema marino. Insomma, un viaggio nel Mediterraneo a trecentosessanta gradi.
L’iniziativa è di Wild life protection, gruppo di giovani della zona albese, diventati associazione a marzo di quest’anno, anche se sono attivi in modo informale dal 2015, quando erano ancora minorenni. Tutto è cominciato dai fratelli Stefano e Giulio Alessandria, che hanno coinvolto l’amico Umberto Boffa: oggi il gruppo è cresciuto e anche le iniziative portate avanti. Dopo aver sostenuto raccolte fondi ed essersi attivati per enti ambientalisti locali, nazionali e internazionali, con l’attenzione rivolta in particolare al mondo animale, quest’estate i tre ragazzi hanno deciso di vivere un’esperienza nuova: hanno viaggiato in diverse località lungo le coste italiane, per capire quanto il comportamento umano abbia causato danni all’ecosistema marino. Da questo punto di vista, le tartarughe, con il loro fragile equilibrio, rappresentano un indicatore importante.
Da Lampedusa alla Liguria, passando per la Puglia, i ragazzi hanno incontrato associazioni che si occupano della loro salvaguardia e protezione. Muniti di telecamera e di tutto il necessario per riprendere ogni momento, non si sono comportati unicamente da spettatori, ma si sono impegnati in prima persona, dando il loro contributo.
«È stato un percorso arricchente, che ci ha permesso di vivere esperienze in prima persona, per poi raccontarle. A Lampedusa, per esempio, è stato utile lavorare con i volontari del Centro recupero tartarughe, che ogni giorno si impegnano per la loro tutela nel Mediterraneo», dice Stefano Alessandria. Dal 3 dicembre, il documentario è disponibile sulla piattaforma YouTube (Clicca QUI per vederlo), con i riferimenti sui canali social dell’associazione.
In contemporanea, Wild life protection lancerà la sua nuova azione: la campagna Adotta una tartaruga marina, che servirà a supportare una delle realtà incontrate durante il viaggio in Sicilia. «Un’altra parte importante del nostro lavoro è la sensibilizzazione: siamo disponibili a incontrare gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado. Abbiamo già avviato collaborazioni con diversi istituti della zona, dalla primaria alle superiori», conclude Stefano.
Francesca Pinaffo