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Telecamere in classe e intercettazioni, l'esperto Lodolo D'Oria: “Occorre piuttosto prevenire e curare il disagio mentale dei docenti” – Orizzonte Scuola Notizie

Il tema delle intercettazioni, come “strumento micidiale di delegittimazione personale” tanto che “la loro diffusione selezionata e pilotata rappresenta anche un pericolo per la riservatezza e l’onore delle persone”.

Le dichiarazioni del neo Guardasigilli sono state riprese da Vittorio Lodolo D’Oria, tra i massimi esperti di burnout tra i docenti, in un articolo pubblicato su Lab Parlamento.

Più di una volta il medico si era espresso sull’utilizzo delle intercettazioni audio-video, spingendosi anche oltre: “Le telecamere a scuola come forma di contrasto ai maltrattamenti potrebbero non servire a nulla”, disse nel 2019.

L’installazione di telecamere in classe, per Lodolo D’Oria, rappresenterebbero una risposta che rischia di essere demagogica e di non andare alla radice del problema: “Un messaggio di totale sfiducia nelle persone alle quali sono affidati e delle quali la presenza di telecamere minerebbe completamente l’autorevolezza privando i bambini di importanti punti di riferimento”.

Su Lab Parlamento, spiega: “La semplice soluzione al problema consiste nel restituire al dirigente scolastico (che tra l’altro è competente in materia pedagogica ed educativa a differenza degli inquirenti) il suo ruolo di controllo, gestione e tutela degli insegnanti e dell’utenza. L’Autorità Giudiziaria, spesso allertata da genitori, deve invece sottrarsi alla tentazione di cortocircuitare il dirigente scolastico, rimettendo al medesimo la questione per la sua capacità d’intervento immediato”.

Infine si chiede: “Nei Paesi occidentali viene siglato un protocollo d’intesa tra dicasteri competenti (MGG e MIM) in cui il primo interviene solamente se il dirigente scolastico, che ha l’onere di agire tempestivamente e in prima battuta, non riesce a risolvere la situazione. Riusciremo anche noi ad organizzarci in modo analogo? Giungeremo mai a comprendere questo assurdo fenomeno italico, che raddoppia di anno in anno (ultime rilevazioni 2018 vs 2019 perché nel 2020 e 2021 c’era la DAD), risolvendolo una volta per tutte col buon senso (cioè restituendo il primato di un tempestivo intervento ai dirigenti scolastici) ed evitando di ingolfare i tribunali e sprecare risorse pubbliche?”.

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