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LE URGENZE SECONDO LA DESTRA IN PIEMONTE? L’INSEGNAMENTO DEL PIEMONTESE NELLE SCUOLE E I CARTELLI STRADALI E/O TURISTICI IN DIALETTO – PD Piemonte

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LE URGENZE SECONDO LA DESTRA IN PIEMONTE? L’INSEGNAMENTO DEL PIEMONTESE NELLE SCUOLE E I CARTELLI STRADALI E/O TURISTICI IN DIALETTO

Dic 6, 2022

 “Stupisce la fine sensibilità con cui il consigliere Cane propone una legge per tutelare la lingua dialettale piemontese – dichiara il consigliere regionale Diego Sarno – . Si è fatto riferimento alle indicazioni dell’ONU, sempre utili da citare finché non si tratta della Convenzione di Ginevra sui migranti o degli impegni assunti nelle COP sull’ambiente.

Si è parlato del valore della lingua, arrivando a citare Tullio de Mauro per dire che la lingua non è semplicemente uno strumento, ma ha a che fare con la stessa struttura psicologica dell’individuo, il suo modo di leggere il mondo: l’impressione è semmai che ci sia un’ulteriore strumentalizzazione di una questione importante, come quella della lingua, per fare battaglie simboliche a costo zero, dichiarandole urgenti ma riuscendo comunque a produrre potenziali danni.”

“Se è vero che l’impianto teorico su cui si basa la legge è perlopiù condivisibile, e d’altronde questa si appoggia su una legge voluta dalla Giunta Chiamparino e frutto di un lavoro che ha coinvolto associazioni, enti istituzionali e questa stessa Aula, è vero anche che il modo in cui questa legge vuole tutelare e diffondere la cultura piemontese, che è fondamentale proteggere come elemento ulteriore su cui costruire senso di comunità e di appartenenza, è foriero di gravi errori – prosegue il consigliere dem –. Vogliamo davvero che la segnaletica stradale reciti “bugia nen” invece che “stop”? E’ questo ciò cui ambiamo per la nostra regione, parte dell’Unione Europea? Ecco perché ho proposto un emendamento che salvaguarda il piemontese per i cartelli turistici, ma senza prevederlo per quelli stradali.”

“Allo stesso modo – continua il consigliere Sarno – è decisamente esagerato immaginare di produrre dei protocolli d’intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale per portare l’insegnamento scritto e orale del dialetto piemontese. Ritengo che dei percorsi extradidattici e facoltativi per raccontare la cultura piemontese, anche appoggiandosi alla storia etimologica della lingua dialettale, possa essere utile, ma non certamente l’apprendimento della lingua.

Nella legge si parla di individuare docenti di comprovata esperienza a livello di dialetto, nello scritto quanto nell’orale: come dovremmo trovare questo personale? Nel 2022, in un mondo sempre più competitivo, vogliamo davvero impiegare tempo e risorse per insegnare il dialetto piemontese, laddove i test Invalsi dimostrano le profonde carenze nell’italiano, nella lettura e nell’interpretazione dei testi? In tal senso andava il secondo emendamento che ho proposto.

A dimostrazione di questo il professore e scrittore Paolo Di Stefano oggi sui giornali nazionali dichiara: “insegnare il dialetto è impossibile, visto che, non trattandosi di lingue scritte mancano di una grammatica codificata e la varietà è tale che a distanza di pochi km vi sono due dialetti molto diversi tra loro”.

“Infine – aggiunge il consigliere Sarno – lo schiaffo alla decenza, dopo aver votato una variazione di bilancio che non ha tenuto conto dell’emergenza che stanno vivendo i nostri concittadini, arriva con l’articolo della legge che ne dichiara l’urgenza.  Noi non stiamo al gioco del benaltrismo: in tante occasioni la destra ha mosso accuse all’operato di governi e parlamenti di altro colore nel nome del “c’è molto altro da trattare”, poiché governare significa prendersi cura dei tanti aspetti di un contesto. E’ tuttavia inammissibile che nella legge figuri la dichiarazione d’urgenza: denota l’ulteriore strumentalizzazione della materia, buona per fare propaganda, ragione per cui ho depositato un terzo emendamento.

Come dovremmo interpretare le parole con cui il consigliere Cane ha chiuso la presentazione della legge, ossia “Piemonte libero”? Libero da cosa? Dall’insegnamento dell’italiano o dell’inglese? Stiamo assistendo al ritorno delle vecchie rivendicazioni leghiste?

“Due dei miei tre emendamenti – conclude il consigliere dem – sono stati accolti e siamo riusciti a ridurre il danno: non ci presenteremo ai Piemontesi dichiarando questa legge come urgente ed eviteremo cartelli stradali anacronistici. Dedicheremo tuttavia parte delle nostre risorse all’apprendimento di una lingua dialettale e questo è chiaramente un passo indietro. Il Consiglio Regionale del Piemonte merita qualcosa di più di queste battaglie a fini puramente propagandistici.”

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