Lo scorso 26 novembre il dottor Elvio Russi, fino al giorno 30 primario della Radioterapia dell’Ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo, è stato premiato, unico in Italia per la sua disciplina medica, per lo straordinario lavoro svolto nel periodo del Covid.
“Il Dott. Russi ha contribuito in modo fondamentale a fornire alla comunità radioterapica consigli e raccomandazioni che sono stati di grande aiuto per la gestione dei pazienti e per la sicurezza degli operatori stessi”.
Russi aveva capito già ad inizio di marzo che stava per arrivare la tempesta. E aveva capito quanto fosse necessario riorganizzare rapidamente il reparto per non interrompere le cure dei malati fragili, i pazienti oncologici. Facendo tutto il necessario per garantire la loro sicurezza in un momento in cui del Covid si sapeva pochissimo. Solo che uccideva. Soprattutto i fragili.
Quello che ha fatto è stato così importante che gli è valso un riconoscimento nazionale. Le linee guida studiate e applicate da lui, nel suo reparto, nate da un confronto con i colleghi degli ospedali lombardi che già stavano vivendo le fasi peggiori della prima ondata, sono state utilizzate a livello europeo.
Dietro queste linee c’è un lavoro di confronto, di squadra. E soprattutto di altruismo. Mancavano i dispositivi di protezione individuale, mancavano le informazioni. Eppure mai è stato messo in discussione il principio che dovrebbe stare alla base della professione del medico: curare i malati. Anche nel mezzo di una pandemia.
Abbiamo voluto farci raccontare quei giorni drammatici, dentro il reparto che non dirige più dal 1° dicembre. Il suo posto è ora della dottoressa Anna Merlotti, sua allieva, il suo orgoglio professionale. Ed è con lei che ci racconta quei momenti, con lei e con il dottor Alberto Papaleo, primario della Medicina Nucleare.
Il video dell’intervista rilasciata a Barbara Simonelli