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Spoils system al Tesoro | Meloni vince il braccio di ferro con Giorgetti: Barbieri al posto di Rivera – Linkiesta.it

Alla fine, la premier Giorgia Meloni è riuscita a imporsi nel dire no alla riconferma dell’ormai ex direttore del Tesoro Alessandro Rivera. Il consiglio dei ministri ha deciso di cambiare sulla nomina più importante fra quelle sottoposte allo spoils system. Al posto di Alessandro Rivera arriva, su proposta del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, Riccardo Barbieri Hermitte, 64 anni, attuale capo economista del ministero, incarico per il quale fu selezionato nel 2015 durante il governo Renzi, quando ministro dell’Economia era Pier Carlo Padoan.

Una scelta in continuità interna, in realtà. Barbieri è uno stretto collaboratore di Rivera e i due hanno l’ufficio allo stesso piano di via XX settembre. La nomina spazza via tutte le ipotesi della vigilia, quando la più quotata era quella del presidente di Ita Antonino Turicchi. Quella di Barbieri però una soluzione di mediazione più gradita a Giorgetti rispetto a quella di Turicchi, profilo esterno alla struttura del Mef e già impegnato nella partita delicata per il rilancio della compagnia aerea.

Rivera era nella stessa carica dal 2018, dal governo Conte Uno. Come spiega Repubblica, per il governo era diventato ingombrante. «Anche perché è un’anomalia», dice una fonte governativa, «quella di dirigenti che valgono quasi quanto un ministro. E poi è l’Anac a indicare la via della rotazione obbligatoria del personale». È il «machete» evocato dal ministro della Difesa Guido Crosetto.

Il percorso per arrivare alla sostituzione di Rivera è stato convulso e irto di ostacoli. Da Palazzo Chigi, direttamente da Meloni ma anche dal suo partito, era arrivato l’input al titolare dell’Economia Giancarlo Giorgetti della volontà di procedere a un cambio. Ma il ministro leghista all’inizio ha preso tempo, ha fatto sapere in giro che se fosse per lui Rivera l’avrebbe confermato. Anche perché il dg del Tesoro, in quella posizione dal 2018 su indicazione di Giovanni Tria, poi confermato da Roberto Gualtieri e da Daniele Franco, ha sempre preparato a dovere tutte le riunioni internazionali a cui doveva partecipare il numero uno del Mef. Acquisendo una crescente credibilità presso le cancellerie europee. Ma ciò che a Palazzo Chigi non piaceva di Rivera era una sua presunta vicinanza agli ambienti della sinistra e il suo operato in alcune operazioni che riguardavano le partecipate del Tesoro. In particolare a Meloni pare non sia piaciuta la conduzione delle travagliate partite per il salvataggio del Monte dei Paschi di Siena e di Ita.

Addirittura, racconta Repubblica, il sottosegretario Fazzolari ha cominciato una serie di colloqui con potenziali candidati a ricoprire il posto di Rivera, una modalità piuttosto irrituale. Ma i nomi piovuti su quei tavoli non si sono mai rivelati all’altezza. E così Giorgetti ha ripreso la partita in mano, ha valutato la possibilità di confermare per qualche mese Rivera in attesa di trovare una soluzione adeguata per lui e per il ministero, ma poi ha tirato fuori dal cilindro il nome di un altro alto funzionario del Tesoro dal curriculum impeccabile, Riccardo Barbieri. E a quel punto ha comunicato a Rivera la sua decisione.

Il governo lascia invece al suo posto il ragioniere di Stato Biagio Mazzotta, anche lui difeso da Giorgetti. Nella seduta di ieri del consiglio dei ministri, poi, è stata ratificata anche la nomina di Ilaria Antonini alla guida dell’Amministrazione generale del personale e dei servizi, che prende il posto di Valeria Vaccaro. Il nuovo segretario generale della Farnesina sarà Riccardo Guariglia, che prende il posto di Ettore Francesco Sequi. In arrivo infine anche la nomina del nuovo presidente del Consiglio di Stato, dopo la morte alla vigilia di Natale di Franco Frattini: sarà guidato dal presidente aggiunto Luigi Maruotti.

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