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Fabio Pinelli vicepresidente del Csm, si chiude l'era delle toghe rosse – Il Riformista

La prima uscita all’inaugurazione dell’anno giudiziario

Paolo Comi — 26 Gennaio 2023

Fabio Pinelli vicepresidente del Csm, si chiude l’era delle toghe rosse

Il Consiglio superiore della magistratura, ribaltando tutte le previsioni della vigilia, svolta a destra ed elegge il leghista Fabio Pinelli. Dopo anni di dominio incontrastato da parte delle ‘toghe rosse’, il Plenum di Palazzo dei Marescialli avrà un vice presidente non esponente della sinistra giudiziaria. Con 17 voti a favore, 14 contro ed un astenuto, alla terza votazione è stato eletto ieri l’avvocato Pinelli. 56 anni, padovano, il neo vicepresidente ha battuto il professore pisano Roberto Romboli, proposto dal Pd ed ufficialmente appoggiato sia da togati di sinistra di Area e di Magistratura democratica che dagli ex centristi di Unicost. Per Pinelli, invece, hanno votato compatti i sette togati di Magistratura indipendente, la corrente di destra, il giudice indipendente Andrea Mirenda, otto laici su dieci: quattro di Fratelli d’Italia, due della Lega, uno di Forza Italia ed uno di Azione-Italia viva.

Unicost ha diramato un comunicato per confermare il voto a Romboli e smentire l’accusa di aver tradito il patto con i colleghi di sinistra. I due voti che sono mancati a Romboli sarebbero, allora, riconducibili ad uno dei due capi di Corte, il presidente della Cassazione Pietro Curzio o il procuratore generale Luigi Salvato, o il pm milanese Roberto Fontana che, pur essendo inserito nella sinistra giudiziaria, ha in più occasioni manifestato dissenso nei confronti dei propri vertici associativi. Un dissenso che era sfociato in una ‘autocandidatura’ in contrasto con l’indicazione del gruppo che gli aveva preferito il pm romano Mario Palazzi, poi non eletto. L’elezione di Pinelli, oltre a segnare, come detto, una discontinuità con quanto accaduto negli ultimi decenni, segna la ‘sconfitta’ del capo dello Stato Sergio Mattarella che, fonti ben informate, dicono avesse maggiormente gradito Romboli.

Il presidente della Repubblica, dopo non aver sciolto il Consiglio a seguito dello scandalo del Palamaragate, la scorsa settimana aveva anche impresso una accelerazione al rinnovo del Plenum. Un’accelerazione, come riportato dal Riformista, che aveva spiazzato un po’ tutti dal momento che i consiglieri uscenti erano pronti a recarsi presso i vari distretti di Corte d’appello il prossimo fine settimana per le cerimonie di inaugurazione dell’Anno giudiziario. Soddisfazione per l’elezione di Pinelli è stata espressa dai due Mattei: Salvini e Renzi. Pinelli, infatti, è uno dei difensori storici della Lega. Oltre ad assistere il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, è anche il difensore di Luca Morisi, ex spin doctor di Salvini e di Armando Siri, sottosegretario leghista durante il governo Conte, poi costretto alle dimissioni per una indagine per corruzione. Il neo vice presidente assiste, poi, il Senato davanti alla Consulta per il conflitto di attribuzioni fra poteri dello Stato sulla questione delle mail e delle chat di Renzi sequestrate nel telefono di Marco Carrai nell’ambito dell’indagine fiorentina sulla Fondazione Open. In tale procedimento Pinelli difende anche l’avvocato Alberto Bianchi.

Uomo di relazioni trasversali, Pinelli ha fra i suoi sponsor l’ex presidente della Camera Luciano Violante con cui ha condiviso il ruolo di consigliere nel Comitato scientifico della Fondazione Leonardo – Civiltà delle macchine. Dopo aver affermato di sentirsi onorato per il ruolo che è stato affidato e di provare grande emozione per la responsabilità, Pinelli ha voluto citare una frase di Rosario Livatino, il giudice ucciso dalla mafia nel 1990 mentre si recava con la sua auto al tribunale di Agrigento, e recentemente beatificato da Papa Francesco:”Quando moriremo ci chiederanno non quanto siamo stati credenti ma quanto siamo stati credibili nell’interesse del Paese”. “Dovrò garantire. anche a chi non mi ha votato l’ascolto per l’interesse superiore del Csm, perché le decisioni siano condivise e mediate”, ha aggiunto Pinelli.

La sua prima uscita pubblica è prevista per questa mattina in Cassazione, dove alla presenza di Mattarella, si terrà la solenne cerimonia di inaugurazione dell’Anno giudiziario. Pinelli, sabato prossimo, parteciperà poi a quella presso la Corte d’appello di Palermo. Auguri al neo vice presidente da parte del ministro della Giustizia Carlo Nordio e da parte della premier Giorgia Meloni che ha visto la debacle dei propri candidati: nessuno dei quattro laici eletti in quota Fd’I è stato mai in partita.

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