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Enrico Vanzini, l'ultimo Sonderkommando italiano

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Enrico Vanzini

MEMORIA «Ragazzi, pensate a quello che ho passato io, riflettete. Quello che vi racconto è realtà, non una storia inventata! Voi siete la vita e la gioventù d’Italia. Dovete essere forti. Studiate e abbiate le vostre idee, non quelle di qualcun altro!»

Per il Centro sportivo italiano (Csi) sono le parole di un uomo eccezionale, quelle da raccontare oggi in occasione della Giornata della memoria. Sportivo e tifoso interista da sempre, Enrico Vanzini, cento anni compiuti lo scorso mese di novembre, è stato l’ultimo Sonderkommando italiano, sopravvissuto a Dachau dove, costretto a subire gli abomini nazisti, non poteva più considerarsi una persona ma solo un numero: era il prigioniero 123.343.

Da lunedì scorso a ieri, una al giorno, sui canali social del Csi, sono stati condivisi quattro “reel” del suo emozionante racconto (il bunker, il carro armato, la Messa di Natale, il tozzo di pane). «Non sapevo dell’esistenza dei crematori – ha raccontato Vanzini nelle anteprime – avevo trasportato in quel punto esatto centinaia di cadaveri, ma chi poteva immaginare cosa facessero i tedeschi con i corpi di quegli sventurati? Pensai di essere all’inferno».

Da oggi, 27 gennaio, sul canale Youtube del Csi è disponibile il video completo dell’intervista, perché è un dovere non dimenticare (per vederlo CLICCA QUI).

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