31 Gen 2023 14:40 – di Federica Parbuoni
Diciotto attacchi in 40 giorni. Sono quelli subiti dalle sedi diplomatiche e dai funzionari italiani all’estero e perpetrati dalla galassia anarchica. A offrire la mappatura delle azioni, alcune delle quali particolarmente gravi, è stato il ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani, nel corso della conferenza stampa congiunta con i titolari della Giustizia, Carlo Nordio, e dell’Interno, Matteo Piantedosi, sul caso Cospito. «Lo Stato italiano è sotto attacco da parte di una internazionale anarchica», ha sottolineato Tajani, spiegando che «è stata organizzata una campagna internazionale anarchica». «Che esista una rete anarchica in tutto il mondo è noto, gli anarchici di tutti i Paesi sono in contatto tra di loro anche se non esiste partito anarchico», ha proseguito il ministro, affermando che «c’è una solidarietà internazionale e quindi un attacco contro l’Italia e le istituzioni italiane che viene effettuato in tutto il mondo».
L’«internazionale anarchica» in azione contro lo Stato italiano
Il ministro, quindi, ha indicato come «il più grave degli attentati» quello del «2 dicembre, quando è stata incendiata la vettura del primo consigliere Susanna Shlein», «che poteva trasformarsi in una strage». «Soltanto perché non è esplosa una seconda bottiglia molotov si è impedito che esplodesse tutta la palazzina dove abita il consigliere», ha ricordato Tajani, che ha poi citato «una serie di azioni prima e dopo» quello a Schlein, «sempre tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre»: il 12 dicembre a La Paz un ordigno è esploso nel palazzo dove si trovano anche gli uffici dell’ambasciata italiana; il consolato generale a Lugano è stato oggetto in un atto vandalico il 23 novembre e di un’azione dimostrativa il 10 gennaio; l’istituto di cultura di Atene ha subito due atti vandalici prima dell’attentato all’ambasciata il 10 e 28 novembre.
Dall’attentato a Susanna Schlein a quello di Berlino
E, ancora, l’ambasciata a Santiago del Cile ha subito due manifestazioni, il 30 novembre e 7 gennaio, «sempre organizzate dagli anarchici»; il consolato generale a Barcellona ha subito due atti vandalici, il 9 e 27 gennaio; il consolato generale a Buenos Aires un’azione dimostrativa il 6 dicembre; il consolato generale a Basilea ha subito un atto vandalico il 15 dicembre; il consolato generale a Stoccarda ha subito un atto vandalico il 29 dicembre; il consolato generale di Porto Alegre, in Brasile, subito un atto vandalico il 30 dicembre. C’è poi l’ambasciata italiana a Madrid, che è stata «colpita da azioni dimostrative il 16 dicembre e 9 gennaio» e dove «per oggi pomeriggio è stata organizzata un manifestazione di protesta». Infine, il 27 gennaio la vettura di un funzionario del nostro consolato a Berlino è stata data alle fiamme e «ieri dal consolato a La Plata siamo stati informati di un atto vandalico contro l’abitazione di una dipendente».
Tajani: «Tutte le forze politiche sostengano l’azione del governo contro la violenza»
In risposta a questo «crescendo di attacchi», ha spiegato il ministro, «l’allerta è stata immediata e sono state innalzate le misure di sicurezza in tutta la rete diplomatica-consolare del nostro ministero», anche in collaborazione con le autorità locali. «Ci auguriamo che tutte le forze politiche sostengano l’azione del governo contro la violenza organizzata contro lo Stato, le autorità e le sedi diplomatiche in giro per il mondo», ha quindi commentato Tajani, avvertendo che «non si può mettere sullo stesso livello un anarchico che cerca di dare fuoco a una ambasciata e lo Stato italiano». «Lo Stato difende la legge, lo Stato sta dalla parte della legge, della democrazia e della libertà», ha ricordando Tajani, sottolineando che il governo ha «confermato la volontà di non scendere a patti con chi usa la minaccia e la violenza». «Usando la forza della legge stiamo rispondendo a chi usa la violenza delle molotov e degli attentati, a dimostrazione che lo Stato, con la forza della legge, non si piega alle minacce ed ai ricatti dei violenti a qualunque gruppo siano appartenenti».