Posted By: redazione 8 Febbraio 2023
OULX – La Repubblica degli Escartons: indipendenza fiscale e cultura alpina.
La Repubblica degli Escartons nacque ufficialmente nel 1343 con il nome di Grande Charte. La capitale era Briançon ed aveva un’area attorno al Monviso, in un territorio compreso fra Marsiglia e Torino. Era un insieme di territori montani del dipartimento francese delle Alte Alpi, della provincia di Torino e della provincia di Cuneo, i quali hanno goduto d’uno statuto fiscale e politico privilegiato dal 1343 al 1789. In francese écarter significa “dividere”, qui usato nel senso di “ripartire in quarti le imposte”. L’appellativo di “repubblica” non è del tutto veritiero perché si trattava di fatto di Principato, quello del Brianzonese. La Repubblica degli Escartons fu cancellata nei primi del Settecento col trattato di Utrecht, dopo quattro secoli di vita fiorente.
CINQUE TERRITORI
La Repubblica era originariamente formata da cinque Escartons o cantoni. Dal lato francese c’erano il cantone di Briançon, d’Argentière a Saint Gervais les Bains, poi il cantone di Château Queyras, da Guillestre al Colle delle Traversette. Dal versante italiano c’era il cantone di Oulx, da Cesana al torrente Gelassa, compresa Bardonecchia, poi il cantone di Pragelato, da Sestriere ai bordi di Perosa Argentina. Infine il cantone di Casteldelfino fino a Sampeyre. In quattro secoli i valligiani francesi e italiani affinarono i propri usi e costumi, tant’è che al gusto dell’impresa e dell’avventura unirono anche il desiderio del sapere. L’istruzione, divenuta un obbligo, fu gestita interamente all’interno degli Escarton dagli stessi consoli. E ancora oggi, nell’area di appartenenza alla congregazione, si parla il provenzale.
COME NACQUE?
Nel 1244 il conte di Albon Ghigo VII concesse agli abitanti del brianzonese la Carta delle Libertà. Questa ebbe la sua conferma solo nel 1343. Fu il Delfino Umberto II il Vecchio, insieme a 18 rappresentanti delle valli alpine, a firmarne l’atto costitutivo. Si trattava di un certo numero di libertà fiscali economiche e politiche, in cambio di 12 mila fiorini d’oro e una rendita annuale di 4 mila ducati. I territori pagavano la loro libertà fiscale e in parte politica. Nacque così la Repubblica degli Escartons, che comprendeva cinque valli diverse: Briançonnais, Oulx, Casteldelfino, Val Chisone e Queyras. La carta e i suoi diritti venne successivamente confermata da tutti i re di Francia, a partire da Carlo V fino a Luigi XVI. Le condizioni economiche rimasero dopo il trattato di Utrecht, solo per la parte di territorio rimasto sotto la Francia. Il territorio, pur non essendo molto vasto, contava più di quarantamila abitanti. Ogni anno i capi dei vari paesi che comprendevano la repubblica si riunivano in consiglio per eleggere un console che guidasse la comunità.
CHI ERA IL DELFINO DI FRANCIA?
Conosciamo il Delfino di Francia Umberto II Le Vieux de la Tour du Pin, colui che confermò la Carta delle Libertà, documento con cui riconosceva alle citate comunità montane il diritto di auto-governarsi e privilegi a livello fiscale. Chi era il Delfino? Delfino era l’appellativo che spettava a chi governava l’area del Delfinato del Viennois, regione alpina indipendente dal regno di Francia. L’ultimo Delfino fu proprio Umberto II che, per far fronte agli ingenti debiti contratti, vendette nel 1349 al re di Francia terreni e titolo con l’obbligo di riconoscere privilegi e libertà alle comunità, come previsto dalla Carta del 1343. Tra debiti e crociate. Nel 1345 s’imbarcò da Marsiglia per guidare la nuova spedizione delle Crociate volute da papa Clemente VI. Sconfisse i turchi che assediavano Smirne e con spese enormi, che vuotarono le sue casse. Lasciò le terre al Re di Francia ed entrò nell’ordine domenicano dove prese i voti.
UN’ASSOCIAZIONE
L’Associazione Culturale Escarton ha al suo attivo il coordinamento di rassegne concertistiche di musica tradizionale, oltre ad altre iniziative di divulgazione della cultura occitana al di fuori del suo territorio. Gli obiettivi primari dell’Associazione sono la valorizzazione, la promozione, il recupero e lo sviluppo della cultura locale nelle vallate occitane, nelle sue diverse forme espressive. Il fine è far conoscere tali peculiarità al di fuori delle Valli favorendo occasioni d’incontro ed eventi che coinvolgano gli appassionati della musica e delle tradizioni alpine. In quest’ottica, si inserisce un’attenta e costante opera di salvaguardia della memoria del territorio e delle sue peculiarità, finalizzata ad unire la sapienza e la saggezza dei più anziani con l’entusiasmo e le conoscenze scientifiche dei più giovani, a mantenere il filo della cultura popolare e delle sue tradizioni secolari. Nell’ultimo decennio, l’Associazione ha maturato una crescente sensibilità per la tutela del patrimonio storico-artistico. Ha promosso interventi di conservazione di opere lignee, affreschi, dipinti su tela e meridiane.
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