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Sgomberi corso Casale Asti: manifestazione – presidio del Coordinamento Asti Est

Riceviamo e pubblichiamo.

Il 7 marzo si sono concluse le operazioni di sgombero della palazzina di Corso Casale. Polizia, carabinieri, finanza e digos hanno militarizzato un pezzo di quartiere sotto gli sguardi attoniti degli abitanti, costretti a fare lo slalom tra camionette e uomini in divisa.

Le forze dell’ordine sono entrate dentro una palazzina vuota, con alcuni gatti quali ultimi occupanti abusivi.

A seguire dichiarazioni trionfalistiche di Prefetto, Questore e Sindaco: sulla restaurata legalità, la presa in carico di tutte le fragilità, la salvaguardia della dignità e dell’integrità della persona.

Peccato solo per quello che è successo a sera, finite le operazioni di chiusura della palazzina. Peccato per quelle 7 persone, ex abitanti della palazzina sgomberata, che il Coordinamento Asti Est si è trovato sulla porta, con le borse in mano e più nessun posto dove andare.

Consapevoli dell’imminente sgombero, avevano abbandonato gli alloggi senza però alcuna alternativa valida. E se non si sono immediatamente trovate per strada è solo grazie alla buona volontà della parrocchia di San Domenico, che ha offerto un salone dove poter stare qualche notte.

A loro nonché ad altre 3 persone arrivate direttamente in parrocchia. Peccato anche per le famiglie che vivono nella palazzina di corso Volta, retrostante a quella sgomberata e sempre di proprietà dell’immobiliare D.L. di Cagliari, subentrata al fallimento di una precedente agenzia.

 Se la salvaguardia della dignità delle persone sarà uguale a quella dimostrata in Corso Casale, le famiglie di Corso Volta hanno ben ragione di vivere con grande apprensione il proprio futuro prossimo.

Per queste ragioni saremo in piazza sabato 18 marzo. Per dire che il problema della casa è un problema strutturale, sociale! Non può, non deve essere affrontato come una questione di ordine pubblico.

Gli occupanti di queste palazzine sono persone a cui il diritto alla casa è stato negato: da un lavoro sempre più precario e sfruttato; da un dilagante razzismo; da un taglio scellerato di risorse pubbliche, buttate in grandi opere inutili e in mortifere spese militari; da una politica migratoria -trasversale ai diversi governi- che ha creato irregolari sul territorio, sempre più invisibili e ricattabili; da una totale assenza di politiche abitative.

Questa la “colpa” degli occupanti di Corso Casale. È la colpa di essere poveri: un terribile delitto che condanna all’invisibilità, al ricatto per la sopravvivenza, alla marginalizzazione, ai processi di razzializzazione.

E questo in una città piena di alloggi sfitti e di strutture abbandonate, dove l’amministrazione si limita a farsi selfie davanti ai blitz della polizia.

Noi non ci stiamo e sabato ci troverete in piazza. Per mettere l’amministrazione di fronte alle sue responsabilità e per dire forte e chiaro che la città che vogliamo è una città completamente diversa, dove le risorse pubbliche vengono impiegate per tutelare e non per reprimere le fragilità.

Una città dove i cittadini e le cittadine sono parte di una comunità solidale, attiva, protagonista del proprio destino.

Una città dove ad essere allontanati non sono i poveri ma i prepotenti e gli speculatori. Una città necessaria, possibile, che sta a noi costruire, pezzo per pezzo, tutti insieme, giorno dopo giorno. Invitiamo le persone e le associazioni della cittadinanza attiva a manifestare insieme a noi, mettiamo insieme le forze per pretendere le risposte necessarie!

Coordinamento Asti Esti – Associazione di volontariato per il diritto all’abitare

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