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A Magliano Alfieri lo spettacolo su Fratel Luigi Bordino sfida il Festival di Sanremo

Ci vuole il coraggio dell’Unità Pastorale di Magliano Alfieri e Castagnito per proporre sabato 11 febbraio, alle ore 21 nel salone Polifunzionale ‘Riez’ lo spettacolo “Fratel Bordino. Il gigante buono” della Compagnia Teatrale “I Retroscena” di Druento.

Testo di Monica Vietti, regia di Marco Perazzolo, con interpreti Fabrizio DemariaPaolo GhoRossella Lucco NaveiTommaso Padovan e Corrado Rubino, musiche a cura del progetto Khorakhanè, la pièce è già andata in scena nell’autunno scorso a Castellinaldo, paese natale del beato, con grande successo, in occasione del centenario della nascita.

Narra la vita di Andrea Bordino, terzogenito di una numerosa famiglia di viticoltori: il padre Giacomo e la mamma Rosina Sibona ebbero otto figli. Dopo un’infanzia normalissima e serena venne scaraventato nel turbine della guerra: arruolato nel 4° Reggimento di Artiglieria della “Cuneense” insieme al fratello Risbaldo, già reduce dalla campagna di Grecia, partì per il fronte russo. 

Cadranno entrambi prigionieri nel gennaio del 1943, torneranno a casa dopo lunghi mesi di stenti nei lager russi della Siberia soltanto nell’autunno del 1945.

Durante quell’esperienza, Andrea dimostra di esser uomo di grande fede, carisma e capacità. Presta servizio nell’infermeria del campo, dà una mano a chiunque, come può, rischiando la vita per gli altri, resistendo tenacemente al freddo e al tifo.

Tornati a casa i due fratelli erigeranno un pilone votivo alla Madonna Consolata, poi Andrea e la sorella Ernestina, nel luglio del 1946 entreranno nella Piccola Casa della Divina Provvidenza del Cottolengo a Torino. Andrea diventa Fratel Luigi.

Per oltre 20 anni lavorerà nell’ospedale come infermiere, con competenza, umanità e amorevolezza. Morirà a soli 55 anni nel 1977, dopo due anni di lotta contro la leucemia, donando le cornee, uno dei primi casi in Italia. È stato proclamato beato nel 2015.

Ecco l’aggancio alla Giornata Mondiale del Malato e la sfida alla serata conclusiva del Festival di Sanremo.

L’Associazione culturale e teatrale “I Retroscena” si occupa di promuovere il teatro come luogo di espressione di crescita personale e sociale, articolando la sua attività su più livelli. Si avvale quasi esclusivamente di produzioni proprie, rappresentate in teatri ma anche in luoghi diversi come giardini, piazze, strade e cortili.

Non è necessaria la prenotazione. Ingresso a offerta libera.

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