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Bi-Alberi in fiore a Ceresole d’Alba e Bubbio

Sono fioriti anche loro, nonostante la primavera siccitosa.

Sono i Bi – Alberi, in questo caso ciliegi che sormontano un gelso. La “colpa” probabilmente è di qualche uccello che ha depositato un nocciolo di ciliegio nel posto giusto, al momento giusto: un po’ di terriccio nel cavo, qualche foglia marcescente e la pianta si è sviluppata.

I botanici parlano di alberi “epifiti”, non così insoliti, anche se raramente raggiungono grandi dimensioni e hanno una vita breve, poiché dove crescono non c’è abbastanza humus e spazio disponibile.
I grandi epifiti come quello che si trova nel territorio di Ceresole d’Alba, in zona cascina Italia, richiedono che l’albero superiore abbia una connessione tra le sue radici e il terreno.

Le piante epifite (tipico ad esempio di molte orchidee), normalmente usano un’altra pianta come “ospite” per cui si parla di “simbiosi commensalistica”: la pianta epifita trae un vantaggio, mentre la pianta ospite non ha né danno, né vantaggio.

In realtà la simbiosi va verso il parassitismo, in quanto il gelso rischia alla lunga di morire.

Le radici del ciliegio pertanto hanno sfruttato una parte “morta” del gelso, arrivando fino al terreno. Qui sicuramente c’è una sorta di competizione radicale tra i due alberi che andrà avanti parecchi anni.

Il ciliegio è “selvatico” per cui fiorisce e fruttifica ogni anno, anche se i frutti sono di dimensioni ridotte e non sono di grande qualità. Il gelso è assolutamente vivo e fruttifica ogni anno.

Tornando al ciliegio/gelso di Ceresole d’Alba, trovarlo è semplice: basta seguire il percorso del Sentiero della Battaglia, itinerario ben segnalato, che fa parte della rete sentieristica curata dell’Ecomuseo delle Rocche del Roero di Montà. Dopo pochi km una piccola deviazione invita ad andarlo a vedere.

Anche a Bubbio, in centro paese, si trova un analogo bi-albero.

Le foto di quello di Ceresole d’Alba sono di Giampaolo Magliano, quella del bialbero di Bubbio è di Gianfranco Torelli.

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