“Credo che si debbano prendere delle decisioni, i capitani d’industria prendono decisioni, spero e auspico che la proprietà lo faccia. Perché non farlo è sempre la scelta sbagliata”.
Così, negli scorsi minuti, il sindaco albese Carlo Bo concludeva l’intervento col quale, durante il Consiglio comunale ancora in corso in municipio, era stato sollecitato a esprimersi sulla situazione del Gruppo Egea e sui resoconti di stampa che – come ha spiegato in assemblea il consigliere Gigi Garassino,
primo firmatario dell’interrogazione rivolta alla Giunta dalla minoranza
– descrivono il gruppo albese in balìa dei marosi di “una crisi di liquidità” dovuta alle difficili contingenze del mercato dell’energia.
Più dettagliate informazioni sulla reale situazione della multi-servizi non ne sono arrivate, dalla discussione in sala consiglio. Di più si saprà nel corso dell’audizione dei vertici dell’azienda, convocata con urgenza per giovedì 2 marzo dal presidente della III Commissione consiliare Claudio Tibaldi.
Detto che “stiamo parlando della seconda azienda più importante del nostro territorio e probabilmente di tutta la provincia, che occupa circa 1.800 dipendenti, diretti e indiretti, un migliaio sul nostro territorio”, il primo cittadino ha però ritenuto di condividere la “giusta e doverosa preoccupazione per un’azienda nata qui nel 1956, che ha vissuto una prima svolta nel 1986 per poi diventare una multiutility cresciuta negli anni sempre di più”.
“Nelle varie audizioni tenute in passato ci è stato spiegato da dove arrivano queste criticità”, ha argomentato Bo richiamando il difficile contesto in cui una delle principali multi-servizi del Nord Italia si è trovata a operare a partire dal 2021, “con una crisi planetaria che ha colpito in tutto il mondo e nel caso specifico anche e soprattutto le aziende nel ramo energia”: “la materia prima la paghi subito e incassi dopo (…). La scelta dell’azienda per tamponare tale situazione, quella di attingere risorse dal mondo bancario, va bene nell’immediato. Quando prendi soldi in prestito poi devi restituirli e negli ultimi sei mesi i tassi di interesse sono aumentati notevolmente, e questo va incidere sui conti economici. Poi però bisogna di fare valutazioni nel medio e lungo termine. Anche perché intanto bisogna anche pensare agli investimenti”.
Da qui una prima conclusione: “Io credo che sia necessario iniettare del capitale proprio o del capitale che non sia a debito, e che possa consentire di migliorare la situazione patrimoniale dell’azienda. Non ci sono molte alternative. Soprattutto per quanto riguarda l’aspetto relativo agli investimenti nel medio e lungo termine è corretto pensare anche a una partnership. Questa non può essere considerata una bestemmia”.
Ma una seconda riflessione avanzata dal primo cittadino riguarda la presenza del Comune nel capitale della multiservizi. Una partecipazione “andata erosa ben due volte” per aumenti di capitale non sottoscritti, per cui Alba è passata dal 6% al 5,7% e ora al 5,3%, con tutti i soci pubblici che insieme hanno circa 8% dell’azienda.
“Il suo sistema dualistico è la forza di Egea – ha detto qui Carlo Bo –. Ma questa condizione dà anche degli obblighi nei confronti del pubblico, che ha sempre creduto in una società che ha dato molto al territorio, ma ha anche ottenuto tanto. Egea è diventata ciò che è anche per il fatto di essere nata ed essersi sviluppata in questo territorio. E allora credo che si debbano prendere delle decisioni, auspico che la proprietà lo faccia, ovviamente ascoltando tutti gli organi competenti, il consiglio di sorveglianza, i vari consigli di amministrazione. Ma alla fine chi prende le decisioni è chi detiene la proprietà e la maggioranza relativa”.
Argomenti che hanno trovato d’accordo la minoranza, perlomeno nelle parole del consigliere Garassino: “Credo che le considerazioni del sindaco sul versante finanziario e di eventuale riorganizzazione del gruppo siano condivisibili, e anche quella sul peso della partecipazione pubblica in Egea, che è ampiamente minoritaria, ma la stessa natura del sistema duale fa capire quale importanza abbia questa nostra presenza, che va ben oltre il peso delle quote. Ritengo che la responsabilità di fare scelte future è innanzitutto in capo a chi detiene il pacchetto di maggioranza, il socio privato, ma la parte pubblica deve giocare il suo ruolo, importante se riferito a ciò che Egea rappresenta in termini di servizi per le famiglie e le imprese in un settore strategico nella vita della città e del territorio. L’approfondimento in commissione è dovuto e spero che, da parte del gruppo, ci sia una rappresentanza significativa, che ci possa dare utili indicazioni”.