Galleria fotografica
CASTELLAMONTE – Lunedì 3 aprile la sala consiliare di palazzo Antonelli ha ospitato l’incontro tra Inwit, i cittadini di frazione Filia e l’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Pasquale Mazza, per discutere dell’installazione di un maxi palo per le telecomunicazioni nella borgata collinare della città. Dopo la petizione (186 firme raccolte) dei residenti, preoccupati per il posizionamento in paese, in un terreno privato, di un nuovo impianto destinato ad antenne e ripetitori alto circa 30 metri, il tavolo è stato fortemente voluto dal primo cittadino e dalla giunta per consentire agli abitanti di interloquire direttamente con la ditta evidenziando dubbi e richieste di chiarimenti.
«Le preoccupazioni e lamentele dei residenti di Filia hanno riguardato sia un aspetto “ottico”, che condivido di più, sia uno più legato alla salute – ha spiegato al termine della riunione il sindaco, Pasquale Mazza – Per quanto possibile, è nostra intenzione tutelare gli abitanti su entrambe le questioni, ma come amministrazione comunale dobbiamo anche salvaguardare l’interesse dei cittadini che chiedono un servizio migliore. Nel corso dell’incontro in sala consiliare sono state date delle risposte tecniche alle domande di chi ha firmato la petizione».
«Capisco chi dice che quella struttura sia “un palo nell’occhio” – aggiunge il primo cittadino castellamontese – I tempi tecnici sono strettissimi. Entro il 23 di aprile dovrò dare una risposta alla richiesta di Inwit alla costruzione del palo/torre. Se la risposta sarà negativa, ci sarà inevitabilmente un ricorso al Tar dell’azienda con probabile esito positivo per loro. Se la risposta sarà positiva, il ricorso sarà dei residenti, che però altrettanto probabilmente perderanno in giudizio. La loro sconfitta nella battaglia di carte bollate sarà anche la mia sconfitta, dato che sono il loro sindaco. Per questo stiamo lavorando, con tutti gli uffici, alacremente per una soluzione alternativa e condivisa il più possibile da tutti. Non siamo nati ieri. Sappiamo che quel palo in un futuro prossimo sarà destinato all’installazione di ripetitori per telefonia. Cercheremo, nei limiti del possibile, di spostarlo più lontano dalle case o altrimenti di mitigarne l’impatto anche visivo, magari abbassandolo».
«Per quanto riguarda, invece, l’assenza di un piano di caratterizzazione – conclude Mazza – specifico che è dal 2011 ad oggi che manca a Castellamonte. Noi siamo arrivati alla guida dell’amministrazione per la prima volta nel 2017. Ci stiamo occupando di queste importanti tematiche ambientali, grazie alla nomina dell’architetto Simona Vogliano, che sta facendo un ottimo lavoro. Purtroppo, ci vuole tempo e tutto e subito non è possibile».