Asml ha riportato risultati superiori alle attese nell’ultimo trimestre del 2022. La società – leader globale nei processi avanzati per la produzione di microchip – è ottimista per il 2023. Ma le restrizioni alla Cina potrebbero danneggiare i suoi affari. Tutti i dettagli
ASML riuscirà a resistere alle restrizioni americani sulle vendite alla Cina?
ASML Holding, la più grande compagnia tecnologica d’Europa e leader mondiale nei processi per la produzione di semiconduttori avanzati, ha riportato risultati superiori alle aspettative nel quarto trimestre del 2022 e prevede per quest’anno un aumento delle vendite di oltre il 25 per cento.
L’IMPORTANZA DI ASML PER L’UNIONE EUROPEA
ASML ha sede a Veldhoven, nei Paesi Bassi, e rappresenta il principale asso nella manica dell’Unione europea nella competizione globale per i microchip: la società possiede un monopolio a livello internazionale nella produzione di macchinari di litografia ultravioletta estrema (EUV), un processo che consente di produrre semiconduttori su scale ridottissime.
Nel 2021 il valore in borsa di ASML ha superato i 300 miliardi di dollari.
I RISULTATI NEL QUARTO TRIMESTRE DEL 2022
Nel quarto trimestre (ottobre-dicembre) del 2022, ASML ha registrato un utile netto di 1,82 miliardi di euro su un fatturato di 6,43 miliardi. Nello stesso periodo del 2021, l’utile netto era stato di 1,77 miliardi.
I risultati della società hanno superato le previsioni degli analisti, che si aspettavano per il trimestre passato un utile netto di 1,70 miliardi per un volume d’affari complessivo di 6,38 miliardi.
IL PORTAFOGLIO ORDINI
ASML ha fatto sapere di aver avuto difficoltà a soddisfare tutta la domanda di semiconduttori: alla fine del 2022 il suo portafoglio ordini ha raggiunto la somma record di 40 miliardi di euro.
LA VALUTAZIONE DI CREDIT SUISSE E L’ANDAMENTO DELLE AZIONI
Gli analisti della banca d’investimento svizzera Credit Suisse sostengono che i guadagni di ASML potrebbero venire “recepiti negativamente” dal mercato, alla luce del recente aumento del valore delle azioni della società: a gennaio sono cresciute del 22 per cento, e del 55 per cento rispetto ai minimi toccati a ottobre.
Oggi le azioni di ASML hanno perso l’1,7 per cento, a 605,4 euro.
LE PREVISIONI DI WENNINK
Secondo l’amministratore delegato di ASML, Peter Wennink, le prospettive economiche per il 2023 sono offuscate dai timori sull’andamento dell’economia e dalla crescita delle scorte di semiconduttori nelle aziende, ma la domanda potrebbe reagire positivamente a una ripresa della Cina dopo la fine delle restrizioni anti-COVID.
“Questo significa”, ha detto Wennink, “che la domanda è ancora superiore rispetto a quanto possiamo produrre”.
LE RESTRIZIONI ALLA CINA
I risultati economici di ASML sono stati pubblicati una settimana dopo le discussioni tra il primo ministro nederlandese Mark Rutte e il presidente statunitense Joe Biden sulle nuove restrizioni alle esportazioni dei prodotti di ASML alla Cina, motivate da ragioni di sicurezza. Washington vuole impedire a Pechino di accedere alle tecnologie avanzate – come i sistemi EUV di ASML, appunto – per la produzione di semiconduttori all’avanguardia, necessari a loro volta allo sviluppo di applicazioni civili-militari come l’intelligenza artificiale e i supercomputer.
Per ASML, tuttavia, la Cina rappresenta un importantissimo mercato di vendita, il terzo per dimensioni dopo Taiwan e Corea del sud. Nel 2022 l’azienda ha registrato vendite in Cina per 2,16 miliardi di euro, pari al 14 per cento del fatturato totale.
L’IMPATTO PER ASML
Wennink ha dichiarato che “nulla è cambiato” in merito alle esportazioni di ASML in Cina, nonostante le restrizioni americane. “Dobbiamo solo aspettare che i governi e i politici continuino a parlare e arrivino a una soluzione ragionevole” sulle nuove limitazioni, ha aggiunto. Ha concluso dicendo che la società può “ancora spedire apparecchi DUV”, un processo di litografia non avanzato quanto la EUV, nella Cina continentale.
Come spiega Finimize, i macchinari che ASML esporta in Cina sono generalmente meno all’avanguardia di quelli oggetto delle restrizioni americane, che secondo la società impatteranno sul suo portafoglio ordini soltanto per il 5 per cento. Per il resto, ASML ha un ricco order backlog grazie al quale sostenere i propri conti.
L’ANALISI DI ARESU
L’analista geopolitico Alessandro Aresu ha dedicato molto spazio ad ASML nel suo ultimo libro, Il dominio del XXI secolo. Cina, Stati Uniti e la guerra invisibile sulla tecnologia.
– Leggi anche: Vi racconto la guerra mondiale per i chip. Parla Aresu
A proposito dei rapporti economici di ASML con la Cina e delle restrizioni americane, Aresu scrive che l’azienda “ha cominciato le sue attività in Cina nel 2000, e nella Repubblica popolare ha nel complesso più di mille dipendenti. Dal 2018, l’azienda diventa oggetto di un’importante campagna degli Stati Uniti per bloccare la vendita delle macchine alla Repubblica popolare […]. Assistiamo al sanzionismo nella forma della moral suasion e del primato del legame geopolitico sulle convenienze di mercato”.
“Tutto nasce”, prosegue l’analista, “dalla richiesta dell’azienda al governo olandese di una licenza per l’esportazione del suo materiale considerato sensibile, verso un’azienda cinese, che è facile identificare con Smic. Gli apparati degli Stati Uniti, attraverso gli incontri riservati degli olandesi con il National Security Council, premono affinché la licenza non venga mai concessa. Durante la visita ufficiale del primo ministro Rutte negli Stati Uniti, a luglio 2019, gli viene mostrato un rapporto di intelligence sulle ripercussioni dell’acquisizione cinese della tecnologia di Asml. Gli uffici del sanzionismo sono impegnati in un calcolo relativo alla supply chain americana di Asml, per stabilire se il gigante dei macchinari raggiunga la soglia del 25% di componenti provenienti dagli Stati Uniti, per poter applicare le restrizioni sulle esportazioni del Bureau of Industry and Security. La risposta sembra essere negativa, ma il governo olandese segue le indicazioni di Washington”.
“Curioso paradosso”, fa notare Aresu: “da un lato i Paesi Bassi devono sostenere, anche in ambito europeo, la posizione degli alfieri del libero mercato, mentre dall’altro lato devono ubbidire al suggerimento del loro garante, e quindi sottomettersi alle sue esigenze in fatto di sicurezza nazionale. Tutto questo genera un equilibrio precario. La cultura di mercato dei Paesi Bassi, anche se non corrisponde alla realtà in cui viviamo, rappresenta comunque un argine rispetto a interventi impropri nella gestione della Macchina di Veldhoven, sul prodotto, sui fornitori. Il governo sa che, se si intromette eccessivamente negli affari di Asml, danneggia la capacità innovativa dell’azienda”.
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