9 Dic 2022 15:56 – di Eleonora Guerra
Sul tetto al contante c’è «piena sintonia» tra il governo italiano e Bruxelles. Così fonti di Palazzo Chigi hanno commentato la decisione del Consiglio europeo di uniformare la soglia per Paesi membri a 10mila euro. Anche di fronte alle maglie più large individuate dall’Ue il governo ha comunque deciso di mantenere la soglia italiana a 5mila euro. La decisione europea mette a tacere tutte le polemiche sollevate dalla sinistra italiana, definite «inutili» anche dal docente di legislazione antiriciclaggio nell’Università di Bologna ed esperto del settore, Ranieri Razzante. Ciononostante in Italia c’è chi non si rassegna e prova a oltranza a criminalizzare l’esecutivo.
Palazzo Chigi: «Piena sintonia con l’Ue. Il tetto italiano al contante resta a 5mila euro»
Commentando la decisione Ue, fonti della presidenza del Consiglio hanno parlato di «piena sintonia del governo italiano con la decisione del Consiglio europeo di stabilire quello che Palazzo Chigi definisce come un ragionevole tetto al denaro contante quale misura di antireciclaggio». «Nonostante la soglia prevista dal consiglio Ue sia di 10mila euro, allo stato attuale il governo italiano – hanno fatto sapere le stesse fonti – intende confermare il provvedimento, contenuto in manovra, che fissa la soglia all’uso del contante a 5mila euro».
Il M5S non si dà pace e continua ad agitare spauracchi
Benché i fatti parlino chiaro e ci sia poco da interpretare, nelle file dell’opposizione c’è stato chi, pur di continuare a polemizzare, ha sostenuto che il governo «o finge di non capire o manipola il significato» della decisione Ue. In particolare, dei parlamentari M5S, secondo i quali il punto è che «il Consiglio Ue, nel più ampio quadro della normativa antiriciclaggio, ha proprio stabilito che un tetto al contante in Europa è necessario, visto che oggi non esiste e ci sono molti Paesi che non lo hanno fissato e altri che lo hanno al di sopra dei 10mila euro». Dunque, rispetto alla governo italiano «c’è semplicemente da restare allibiti», hanno sostenuto, sebbene non si capisca per quale motivo, visto che da noi il tetto fissato dall’esecutivo è la metà di quello fissato dall’Ue e Roma e Bruxelles appaiono in perfetta sintonia sulla ratio della norma.
L’esperto: «Tutto come da previsioni. Ora basta con le polemiche inutili»
Una circostanza, per altro, non inattesa. «Tutto come da previsioni. D’altronde sono i suggerimenti che l’Italia aveva dato, anche attraverso il sottoscritto, nella fase preparatoria e in audizione per arrivare all’accordo sul pacchetto europeo antiriciclaggio», ha ricordato il professor Razzante, parlando con l’agenzia di stampa Adnkronos e chiarendo che «sono le direttive europee contro il riciclaggio a stabilire i limiti al contante e i singoli Stati si sono sempre mossi autonomamente». «Noi – ha aggiunto il docente di legislazione antiriciclaggio – siamo sempre stati tra i più rigorosi, ma soprattutto abbiamo una tradizione e gli strumenti di contrasto a questi crimini tra i più avanzati d’Europa». Quindi, ha commentato, «direi di smetterla con polemiche inutili e soprattutto fondate su dati inattendibili e approssimativi».
Il motivo per cui la circolazione del contante è necessaria
«Criminalità organizzata e terroristi si servono di strumenti sofisticati, come piattaforme di trading e cripto attività, che non a caso l’Europa mette ora sotto più stretta vigilanza. Questa mi pare la notizia vera, quella sul tetto al contante è solo la conferma del limite già in vigore», ha proseguito il professore, che oggi riceverà a Roma il premio Cartagine per gli studi sulla sicurezza. Inoltre, soffermandosi ancora sul tetto al contante, Razzante ha chiarito che «se non si ritiene di abbassarlo, un motivo ci sarà e va ricercato unicamente in quello che la Bce continua a ricordare in ogni occasione: l’inclusione finanziaria delle fasce deboli e meno acculturate tra gli europei, dove ancora 12,5 milioni circa di cittadini non hanno un conto corrente». «I criminali hanno invece conti correnti, società fittizie, fanno bonifici e fatture. Il resto – ha concluso il professore – mi pare francamente noioso».