Il riscaldamento è oggi un comfort essenziale. Scopriamo insieme, però, cosa accadrebbe al nostro corpo se vivessimo in una casa completamente fredda. Una ricerca condotta dall’Università britannica del Galles del Sud rivela cosa succederebbe al nostro corpo se venisse esposto continuamente a temperature troppo basse.
In questo esperimento è stato coinvolto un giornalista di nome James Gallagher. È stato portato in un ambiente con una temperatura ridotta da 21 a 10°C, una condizione termica comune durante gli inverni meno rigidi, ma che può avere un impatto negativo sul nostro organismo se ripetuta nel tempo.
Secondo i parametri vitali del giornalista, le prime difficoltà (piedi e mani freddi e rigidità muscolare) si sono manifestate non appena la colonnina di mercurio è scesa sotto i 18°.
La motivazione di questo esperimento è presto detta: più i gradi scendono, più diminuisce l’afflusso di sangue alle estremità del corpo, per richiamarne una quantità maggiore a protezione del cuore e degli organi vitali.
Non solo: il freddo prolungato ed eccessivo può causare problemi seri, come emicrania, reazioni cutanee, rigidità muscolare e conseguente difficoltà motoria, problemi respiratori e peggioramento delle condizioni asmatiche, sintomi parainfluenzali e abbassamento delle difese immunitarie.
Pertanto, nonostante le carobollette e la conseguente raccomandazione di abbassare i gradi del termostato di casa, si consiglia di seguire il suggerimento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) di non ridurre drasticamente le temperature dei nostri ambienti.