Sono giorni in cui i tifosi normalmente sognano, la parte più bella ed emozionante della stagione, ma purtroppo stavolta Cuneo a giocarsi i playoff non ci sarà. La squadra del presidente Gabriele Costamagna si è accomiatata domenica dal campionato e ai dirigenti non resta che approfittare del vantaggio temporale per cercare di costruire al meglio la squadra del futuro.
Chi parte? Chi arriva?
Nell’attesa dell’annuncio del nuovo allenatore (tra i nomi circolanti quelli di Gulinelli e Graziosi, ma alla fine si sa che chi entra papa ne esce cardinale…), proviamo ad immaginare che squadra sarà la Cuneo targata 2023/2024.
Vediamo chi resta, e sarebbero davvero pochi: con la gara vinta 3-0 contro Reggio Emilia, titoli di coda per la maggior parte dei giocatori in rosa.
In partenza l’opposto Andrea Santangelo, mai entrato a regime, così come Simone Parodi. A 36 anni, il campione che contribuì a regalare a Cuneo il primo ed unico scudetto della storia, l’estate scorsa tornò con grande entusiasmo. E tanti acciacchi fisici. Un rischio che chi lo ingaggiò era consapevole di correre: negli ultimi anni il suo stato di forma fisica non era mai stato ottimale. A nostro parere Simo ha giocato la miglior stagione personale degli ultimi anni, ma alla fine il suo contributo non è stato decisivo e se ne andrà. Non sarebbe stato meglio centellinarlo un po’ di più negli allenamenti?
Conclusa anche l’esperienza cuneese di Nicholas Sighinolfi, ma il suo sembra più un addio fisiologico dopo 4 intense stagioni.
Saluta anche Matteo Pedron. Il regista, questo è un merito che va senza dubbio attribuito al lavoro di Massimiliano Giaccardi, è notevolmente migliorato dal punto di vista tecnico rispetto al passato, ma non ha reso come ci si sarebbe aspettato in quello psicologico. Il regista è la mente della squadra e se questa non diventa un tutt’uno con la tecnica il meccanismo rischia d’incepparsi: non sarebbe quindi “tagliato” per il progetto sul quale la società sta lavorando.
Lo stesso motivo per il quale dovrebbe lasciare Cuneo anche il capitano Iacopo Botto. Uno che ci ha messo anima e cuore. Forse anche troppo: la foga, la gran voglia di essere la bandiera che avrebbe riportato Cuneo in Superlega spesso gli hanno fatto commettere errori banali che potrebbero costargli la riconferma. L’alternativa potrebbe essere quella di ripartire dalla panchina: bisognerà vedere se i dirigenti glielo chiederanno e, ovviamente, lui possa dire di sì.
Del sestetto rimarrebbe quindi solo Lorenzo Codarin, il più regolare nell’intera stagione. Per il centrale si prospetterebbe un’altra stagione, la quarta, in maglia biancoblu.
Discorso a parte per il giovane libero Francesco Bisotto, che potrebbe essere ceduto in prestito ad altra società per andare a maturare esperienza lontano da casa. Stessa strada che intraprenderebbero altri elementi della panchina, dall’interessantissimo opposto Luca Cardona allo schiacciatore Luca Chiapello.
Salutano lo schiacciatore svizzero Kopfli e probabilmente il palleggiatore Esposito.
Fin qui le partenze. Ma chi arriva?
Come più volte ribadito dalla società, nonostante l’annata storta l’intenzione della dirigenza non si sposta di una virgola: ritentare l’assalto alla Superlega. Le basi si sono solidificate con l’arrivo del direttore sportivo Paolo Brugiafreddo, che di concerto con il presidente Costamagna e, immaginiamo, il nuovo allenatore, sta lavorando alla costruzione della squadra.
Dovrebbe essere una squadra esperta, con qualche giovane e tanti giocatori di carattere. Cosa offre il mercato in tal senso?
La prima casella da ricostruire è quella formata dalla diagonale palleggiatore-opposto, per la quale servono due pedine esperte tecnicamente, ma anche psicologicamente.
Tra i palleggiatori, “vecchi marpioni” in giro ce ne sono parecchi. A “radio mercato” gira il nome di Daniele Sottile, che Cuneo la conosce molto bene. Dopo due anni da vice di De Cecco, probabilmente la Lube non lo riconfermerà e lui, alla soglia dei 44 anni, ha ancora tanta voglia di giocare, ma soprattutto da dare. “Sicci”, che a Cuneo è pallavolisticamente cresciuto, ha un ottimo rapporto con la città, essendo anche sposato con una cuneese.
L’opposto? Si vocifera che all’ombra di Barbaroux arrivi un ottimo martello, che in passato ha fatto sognare i tifosi di Macerata, Cisterna e più recentemente Taranto. Ma soprattutto quelli di Piacenza, ai quali nel 2019 regalò una Coppa Italia di A2 e il ritorno nella massima serie. Il suo nome è Giulio Sabbi.
Al momento solo voci, ma si parte sempre da qui. Il resto verrà di conseguenza.