Ai rincari per benzina, pedaggi, bollette e spesa, quest’estate si aggiungeranno anche quelli per le vacanze al mare a causa degli aumenti dei costi di gestione degli stabilimenti balneari e dei canoni decisi dal governo per il 2023. Sulle teste dei gestori delle spiagge incombe anche l’incertezza legata alle concessioni demaniali, cui futuro è tutt’ora in discussione, una situazione che non aiuta certamente il comparto che alla fine dello scorso anno si è visto aumentare i canoni di locazione a doppia cifra. Il risultato: aumenti dal 10 e fino al 25% per affittare un ombrellone e due lettini in spiaggia lungo tutte le coste del Bel Paese.
Sabaudia, nel Lazio
Caro mare, carospiaggia
Tutti questi rincari come da previsioni, cadranno sulle spalle dei vacanzieri che decideranno di trascorrere le giornate al mare, sui lettini o sulle sdraio e all’ombra di un ombrellone. Ma non in tutti gli stabilimenti balneari tricolori gli aumenti saranno applicati allo stesso modo. Per quest’estate, ad esempio, tra Jesolo ed Eraclea un ombrellone e due lettini non dovrebbero costare molto di più rispetto al 2022 nonostante i ritocchi ai listini necessari per far fronte al rincaro del 25,15% dei canoni demaniali e all’aumento dei costi energetici. In generale i prezzi di noleggio di un lettino e due ombrelloni continueranno ad avere una media giornaliera tra i 12 euro dell’ultima fila e i 25 euro della prima per la nuova stagione che partirà ufficialmente il 25 aprile.
Scendendo lungo lo stivale, i prezzi delle spiagge laziali di Ostia saliranno con percentuali più contenute, tra il 5 e il 7%, quelli dei lidi di Santa Severa anche del 10%. I prezzi dovrebbero restare stabili a Fregene, ma non a Sabaudia: un lettino in settimana qui costerà 12 euro e 16 nei weekend; nel 2022, non si superavano i 15. Il caroprezzi invece, si fa sentire in modo più deciso sulla costa abruzzese. La Sib – Sindacato italiano balneari – Confcommercio ha parlato di un +10 o, al massimo, +15% rispetto all’estate del 2022. In pratica, secondo le previsioni, un ombrellone in prima fila, con lettino, sdraio o poltroncina, passerà dai 650 euro ai 747 euro per l’intera stagione, posizionato nelle retrovie potrebbe costare dai 480 euro della passata stagione ai 528 di quella pronta a partire.Va sottolineato che il nuovo listino verrà definito entro Pasqua.
Prenotazioni in crescita
Intanto le prenotazioni per lettini e ombrelloni segnano un’impennata, con richieste di preventivo che avevano superato il 40% già a inizio anno, mentre la spesa media è cresciuta del 14% già all’inizio dell’anno, e ora sfiora i 2mila euro a famiglia. Per la stagione estiva 2023 intanto il rischio è che le spiagge restino senza bagnini, non mancano infatti solo camerieri e cuochi, ma anche i bagnini di Salvataggio: quei professionisti del soccorso altamente specializzati per attuare il servizio pubblico di vigilanza e di salvataggio e il motivo non è economico.
Una spiaggia in Abruzzo
Alcuni bagnini, infatti, preferirebbero lasciare il lavoro, ben pagato, per aspettative superiori rispetto alle mansioni e tempo da dedicare. Gli addetti, che generalmente lavorano in cooperativa e su più lidi, possono guadagnare dai 1.800 euro netti al mese per chi è alle prime armi, ai 3mila per i senior. Ma nonostante questo, comunque, i gestori degli stabilimenti farebbero fatica a trovare il personale. La Federazione italiana associazioni imprese viaggi e turismo (Fiavet) avrebbe poi già allertato riguardo agli aumenti applicati dagli operatori turistici sui pacchetti venduti tramite le agenzie di viaggio: l’incremento medio registrato è di circa il 30%.
Aumenti anche per il viaggio e la tassa di soggiorno
Il carospiaggia, se tutte l e premesse verranno confermate, si trasformerà nel 2023 in un più ampio carovacanze: secondo un’indagine dell’osservatorio nazionale di Jfc Consulenza Turistica e Territoriale, l’imposta di soggiorno potrebbe aumentare del 9,5%, portando alle casse dello Stato circa 680 milioni di euro. Cifra record rispetto al 2021 quando si raggiunsero i 619 milioni di euro mentre nel 2019, anno pre-pandemia, circa 622.
Nel 2023 i comuni italiani in cui si pagherà la tassa per il pernottamento sono poco più di mille. Secondo quanto stabilito dalla Legge di bilancio, le amministrazioni locali possono aumentare il tributo a carico dei turisti fino a 10 euro a persona, cifre che secondo molti operatori del settore potranno solo disincentivare i viaggi nel Bel Paese.
Un traghetto veloce
Altri aumenti sono previsti per il contributo di sbarco (alternativo a quello di soggiorno) che può raggiungere i 5 euro in determinati periodi, e che lo scorso anno – fa sapere Jfc – ha permesso di riscuotere ai 26 comuni che l’hanno applicato circa 23 milioni di euro. Infine, previsti in salita anche i costi legati al trasporto: i prezzi dei voli avrebbero registrato aumenti del 5-10% rispetto a quelli del 2022, e anche i traghetti non resterebbero immuni alla scalata: dal mese di giugno, per raggiungere Ventotene e Ponza il biglietto subirà l’incremento di un euro, da 4 a 5 euro. Lo stesso accadrà a Salina, nelle isole Eolie.