Tesla, Twitter e gli interessi da restituire
Redazione — 31 Dicembre 2022
Elon Musk è la prima persona nella Storia a perdere 200 miliardi di dollari dal proprio patrimonio. Il nuovo proprietario di Twitter è in perdita da mesi, tanto che solo poche settimane fa la classifica in tempo reale di Forbes aveva certificato come il miliardario non fosse più l’uomo più ricco del mondo, superato dall’imprenditore Bernard Arnault, amministratore delegato del gruppo del lusso LVMH.
Musk era stato la seconda persona al mondo ad accumulare un patrimonio di oltre 200 miliardi di dollari nel gennaio del 2021, dopo il rivale Jeff Bezos. Nel novembre dello stesso anno, la sua fortuna raggiungeva il picco più alto, toccando i 340 miliardi di dollari. Ora, secondo la classifica di Bloomberg, il patrimonio di Musk è sceso significativamente, raggiungendo la cifra di 137 miliardi di dollari.
Tra le cause della perdita di oltre la metà del suo patrimonio in un solo anno ci sono il crollo di Tesla, l’acquisto di Twitter e l’aumento dei tassi di interesse. Nei mesi più duri del lockdown, le compagnie tecnologiche come Tesla, ma anche Google, Amazon, Apple e Microsoft, hanno visto i loro guadagni schizzare alle stelle. Nello specifico, il brand di auto elettriche ha toccato i mille miliardi di capitalizzazione a ottobre 2021. La crescita è stata guidata dai minori costi che molte compagnie tech hanno dovuto sostenere nel corso della pandemia, dal marketing ai negozi fisici. Nel caso dei negozi online, e degli store virtuali, il volume d’affari è cresciuto moltissimo, consentendo alle aziende di reinvestire e aumentare la propria quotazione in borsa. Gli investitori si sono trovati quindi con molto più denaro a disposizione, che hanno a loro volta usato per puntare su compagnie promettenti, tra cui, appunto, Tesla. Si era instaurato così un circolo virtuoso.
A tutto ciò si aggiunge l’acquisto a fine ottobre di Twitter. L’imprenditore ha venduto miliardi in azioni del suo brand di veicoli elettrici per comprare il social network, che Tesla non rappresenta più il suo asset principale. La compagnia ha perso il 65% del suo valore nel 2022, e i mercati sono stati destabilizzati dal continuo tira e molla con la precedente amministrazione di Twitter, che ha ridotto il valore anche della piattaforma di microblogging. In sostanza, la mossa di Musk è riuscita, ma ha venduto moltissimo per acquistare Twitter a un prezzo maggiore del suo vero valore.
Infine vanno sommati gli ingenti prestiti a cui Musk è ricorso per completare le sue grandi operazioni finanziare del 2022. Con l‘aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve mirati a contenere l’inflazione, ripagarli è diventato più difficile, e, soprattutto, più costoso, riducendo ancor di più il patrimonio del miliardario.
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