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La Francia riuscirà a proteggere i bambini dall’accesso ai siti porno?

In Francia più dell’82% dei minori sono stati esposti a contenuti per adulti ma ora il governo è intenzionati a bandire una volta per tutte l’accesso ai siti porno ai bambini. Ecco come. Fatti, commenti e problemi

La guerra è dichiarata. La Francia, dopo vari tentativi (sempre naufragati), afferma di avere un piano per proteggere i bambini dall’accesso ai siti porno. Stando al ministro della Transizione digitale, Jean-Noël Barrot, si tratta infatti di una piaga che, a partire dai 12 anni, tocca un terzo dei più piccoli.

Oggi, ha detto Barrot, verranno presentate le condizioni che i siti porno dovranno verificare “sul serio” circa gli utenti (età in primis), pena il divieto della loro diffusione sul territorio nazionale.

Ma come fare?

COSA DICONO I SONDAGGI

Come affermato dal ministro, secondo un sondaggio del 2018 pubblicato sul sito del governo francese Je Protège Mon Enfant (Proteggo mio figlio), quasi 1 bambino su 3 è già stato esposto alla pornografia a 12 anni e il 62% entro i 15 anni.

Inoltre, più dell’82% dei minori sono stati esposti a contenuti pornografici e il 44% dei giovani che ha già avuto rapporti sessuali dichiara di aver tentato di replicare scene o pratiche viste in film o video porno.

COSA PREVEDE LA LEGGE

Attualmente, secondo la legislazione francese e della maggior parte dei Paesi europei, gli utenti devono avere 18 anni per poter accedere alla pornografia, tuttavia, non esiste un meccanismo di controllo efficace e gli utenti possono semplicemente inserire una data di nascita fittizia sui loro schermi.

UNA TERZA PARTE FIDATA PER IL CONTROLLO

L’idea del governo, dunque, è quella di imporre ai siti pornografici una volta per tutte l’obbligo di verifica dell’età degli utenti attraverso “una terza parte fidata”, afferma Bfmtv. “Per l’utente, si tratterebbe di registrarsi presso uno dei tanti servizi che stanno puntando a questo succoso mercato, e poi di inviare un documento d’identità o qualsiasi altro documento che possa stabilire la sua età”.

In pratica quando ci si collega a un sito pornografico, il sito deve chiedere al servizio di verifica dell’età di confermare che l’utente ha dimostrato di essere maggiorenne.

Per la Commission nationale de l’informatique et des libertés (Cnil), tale terza parte dovrebbe addirittura prevedere due distinti operatori: uno per ricevere i dati dell’identità e un altro per trasmetterli al sito.

VANTAGGI

Il vantaggio principale di questo sistema, spiega l’emittente francese, è che in questo modo l’identità dell’utente non viene trasmessa alla piattaforma pornografica perché collegandosi alla terza parte, il sito per adulti non riceve alcuna informazione sull’utente tranne che se si tratta di un maggiorenne o meno.

Già lo scorso luglio, la Cnil ha ricordato che nessun sistema basato sul trasferimento di un documento d’identità direttamente a un sito pornografico sarebbe conciliabile con il rispetto della privacy.

L’Autorità ha ugualmente sconsigliato qualsiasi strumento basato sull’elaborazione di dati biometrici (come il riconoscimento facciale) poiché comporterebbe inutili rischi per i dati personali.

FATTIBILITÀ

Come ogni volta che la Francia ci ha provato resta da vedere la fattibilità di una simile proposta. Sebbene Barrot abbia dichiarato in un’intervista a Le Parisien che “nel 2023, l’accesso ai siti pornografici per i nostri bambini finirà” e che “la Francia diventerà il primo Paese al mondo ad adottare tali misure”, Bfmtv osserva che tra le sfide che si pongono al governo c’è quella di “convincere migliaia di piattaforme – spesso situate all’estero – a integrare questo sistema esclusivamente per gli utenti francesi”.

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