Il primo pacchetto di emendamenti alla manovra che il governo depositerà in commissione Bilancio alla Camera, all’incirca intorno alle 18, conterrà misure relative agli enti locali e al fisco.
E’ quanto si apprende da fonti parlamentari. Il secondo pacchetto, che sarà quindi più corposo, è invece previsto per domani mattina.
Al momento i lavori della commissione sono sospesi, riprenderanno alle 17 con la discussione sugli emendamenti fino al momento dell’arrivo del primo pacchetto. Verrà quindi convocato un ufficio di presidenza per poi, presumibilmente, continuare con il lavoro sul fascicolo.
“Voglio mandare una rassicurazione ai cittadini: non c’è nessun rischio di arrivare all’esercizio provvisorio“. Lo ha detto il deputato di Forza Italia Roberto Pella, uno dei relatori della manovra in commissione Bilancio alla Camera. “Già abbiamo pagato dazio per quello che è successo a Francoforte. Per noi relatori – ha aggiunto – il provvedimento alla Camera deve essere chiuso per Natale, così da dare modo al Senato di esaminarlo nella settimana successiva“.
Come spiegato in precedenza, saranno circa 20 gli emendamenti a firma dell’esecutivo che verranno presentati insieme a quelli dei relatori.
A pesare sul ritardo, a quanto si apprende, non sono i contenuti delle modifiche sui quali c’è consenso generale delle forze di governo ma il nodo delle risorse. Nella caccia alle coperture resta vede sotto tiro il reddito di cittadinanza: ridurre da otto a sette mesi l’assegno libera circa 200 milioni di euro da aggiungere alla dotazione di 700 milioni per gli emendamenti.
Nella maggioranza ci sarebbe poi l’intesa per l’innalzamento delle pensioni minime a 600 euro per gli over 75 e per riportare la soglia dei pagamenti Pos-free a 30 euro o al massimo 40. Nel maxi-emendamento tra gli altri, è atteso anche l’emendamento sul futuro prossimo dell’anticipo pensionistico e Opzione donna; la proposta sulla proroga del credito d’imposta per gli investimenti nelle Zone economiche speciali, il Sud e le aree terremotate e il rialzo a 8mila euro del tetto per le decontribuzioni alle assunzioni di giovani.
Legge di Bilancio, il tempo stringe
Il tempo stringe, il testo del documento di bilancio è atteso in aula a Montecitorio martedì 20 dicembre, con la maggioranza che punta all’ok alla Camera prima di Natale con il passaggio in Senato entro il 28 per evitare l’esercizio provvisorio. L’obiettivo della maggioranza è arrivare al voto finale in Commissione Bilancio lunedì 19 dicembre entro la sera, con il documento di bilancio che è atteso nell’aula di Montecitorio martedì dalle 10.
Cosa è previsto per la scuola
In base a quanto trapelato fino a questo momento, per la scuola non sono previste misure aggiuntive rispetto a quelle già varate nel provvedimento del Governo dello scorso 21 novembre. Anche se non è possibile escludere a priori sorprese dell’ultimo momento.
Gli interventi già previsti
Al fine di favorire nel sistema integrato di educazione e di istruzione, il Ministero promuove specifiche iniziative di integrazione di attività, metodologie e contenuti, volti a sviluppare e rafforzare le competenze STEM, digitali e di innovazione.
Il Ministero istituisce fondo finalizzato alla valorizzazione del personale scolastico. In particolare, con tale fondo si intendono sostenere azioni di orientamento, di inclusione e di contrasto alla dispersione scolastica. Nel novero delle attività rientrano, altresì, le iniziative tese alla definizione della personalizzazione dei percorsi per gli studenti, nonché le attività realizzate in attuazione del PNRR
Nella Legge di Bilancio parla di un “emolumento accessorio una tantum” per oltre 3 milioni di lavoratori dello Stato e degli enti territoriali. Il testo spiega che per l’anno 2023, gli oneri posti a carico del bilancio statale per la contrattazione collettiva nazionale, sono aumentati di 1 miliardo da destinare all’erogazione, nel solo anno 2023, di un emolumento accessorio una tantum, da corrispondere per tredici mensilità. Una cifra che permetterebbe un aumento di circa lo 1,5% delle retribuzioni. Pochi euro in più al mese in busta paga per dipendenti pubblici.
Nella Legge di Bilancio è previsto una norma sul dimensionamento scolastico con un taglio calcolato di sedi e organico che avranno effetto principalmente a partire dal 2024/2025
Nella Legge di Bilancio c’è spazio anche per i fondi aggiuntivi da destinare ai concorsi scuola. Tredici milioni, si legge nel provvedimento, saranno destinati alla copertura degli oneri di organizzazione dei concorsi per il reclutamento del personale docente. Con successivo decreto saranno fissati i compensi per i componenti e i segretari di commissioni per i concorsi banditi nel 2023-24-25.
Ancora proroga per quanto riguarda il concorso da bandire indetto nel 2019 e gli incarichi temporanei, di conseguenza, vedono portati ad una nuova scadenza, ovvero il 31 dicembre 2024.