La maggioranza lavora per procedere ad un’ulteriore scrematura degli emendamenti segnalati alla manovra (da 35 miliardi di euro) in vista del voto in Commissione Bilancio alla Camera atteso nel fine settimana.
Sono 450 le proposte di modifica della legge di bilancio che sono state selezionate ieri, 200 in quota della maggioranza, ai quali si aggiungono i 250 delle opposizioni.
Il tempo stringe, le forze politiche che sostengono il governo hanno necessità di snellire il lavoro – il voto in Commissione è atteso per sabato e domenica – per procedere speditamente e far arrivare il documento in aula a Montecitorio il 20 dicembre.
La maggioranza punta a votare il testo alla Camera entro il 23, prima di Natale. Il passaggio in Senato dovrebbe svolgersi da 26 dicembre e concludersi prima di fine anno, per evitare l’esercizio provvisorio.
Il margine di movimento è stretto, sui 35 miliardi messi in campo dalla manovra ben 21 sono stati assegnati alle misure di mitigazione dell’aumento del costo dell’energia. Le risorse, inoltre, sono contenute: per gli emendamenti sarebbero a disposizione poco più di 400 milioni di euro. Il tempo stringe, con la manovra da approvare in Parlamento entro fine anno per non incorrere nell’esercizio provvisorio.
Cosa è previsto per la scuola
Gli interventi
Al fine di favorire nel sistema integrato di educazione e di istruzione, il Ministero promuove specifiche iniziative di integrazione di attività, metodologie e contenuti, volti a sviluppare e rafforzare le competenze STEM, digitali e di innovazione.
Il Ministero istituisce fondo finalizzato alla valorizzazione del personale scolastico. In particolare, con tale fondo si intendono sostenere azioni di orientamento, di inclusione e di contrasto alla dispersione scolastica. Nel novero delle attività rientrano, altresì, le iniziative tese alla definizione della personalizzazione dei percorsi per gli studenti, nonché le attività realizzate in attuazione del PNRR
Nella Legge di Bilancio parla di un “emolumento accessorio una tantum” per oltre 3 milioni di lavoratori dello Stato e degli enti territoriali. Il testo spiega che per l’anno 2023, gli oneri posti a carico del bilancio statale per la contrattazione collettiva nazionale, sono aumentati di 1 miliardo da destinare all’erogazione, nel solo anno 2023, di un emolumento accessorio una tantum, da corrispondere per tredici mensilità. Una cifra che permetterebbe un aumento di circa lo 1,5% delle retribuzioni. Pochi euro in più al mese in busta paga per dipendenti pubblici.
Nella Legge di Bilancio è previsto una norma sul dimensionamento scolastico con un taglio calcolato di sedi e organico che avranno effetto principalmente a partire dal 2024/2025
Nella Legge di Bilancio c’è spazio anche per i fondi aggiuntivi da destinare ai concorsi scuola. Tredici milioni, si legge nel provvedimento, saranno destinati alla copertura degli oneri di organizzazione dei concorsi per il reclutamento del personale docente. Con successivo decreto saranno fissati i compensi per i componenti e i segretari di commissioni per i concorsi banditi nel 2023-24-25.
Ancora proroga per quanto riguarda il concorso da bandire indetto nel 2019 e gli incarichi temporanei, di conseguenza, vedono portati ad una nuova scadenza, ovvero il 31 dicembre 2024.
L’esercizio provvisorio
Il governo vuole evitare l’esercizio provvisorio, uno scenario che si vuole evitare visto le ripercussioni drammatiche che potrebbe avere sui conti pubblici già gravati da un enorme debito.
L’anno scorso il governo Draghi approvò la manovra il 28 ottobre in Consiglio dei Ministri e fu presentata al Senato l’11 novembre. Il testo fu poi approvato dal Senato, con modifiche, il 24 dicembre e “ratificato” dalla Camera il 30 dicembre.
L’esercizio provvisorio del bilancio è una misura straordinaria prevista dalla Costituzione. L’articolo 81 prevede due condizioni: primo, che la misura sia autorizzata formalmente da una legge; in secondo luogo l’esercizio provvisorio può durare al massimo quattro mesi (la proroga può avvenire solo all’interno di questo intervallo di tempo). Durante l’esercizio provvisorio la spesa pubblica è permessa “per dodicesimi“: in ogni mese, cioè, è utilizzabile un dodicesimo delle poste previste nei capitoli di progetto di bilancio. Eccezione prevista per le uscite obbligatorie, come quelle per gli stipendi al personale statale.
L’ultima volta che è stato approvato l’esercizio provvisorio è stato nel 1988 con il governo Goria (per tre mesi).
La Russa: “Esercizio provvisorio sarebbe danno per il Paese”
“Alla conferenza dei capigruppo è stato deciso che il Senato voti la legge di Bilancio entro il 29 dicembre. Io credo che se qualcuno tentasse non di contrastare la manovra – questa è la funzione dell’opposizione – ma di andare all’esercizio provvisorio, farebbe un danno non al governo ma all’immagine dell’Italia. Auspico un confronto anche duro ma creando le condizioni perché si voti entro il 29”. Lo ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa a Quarta Repubblica su Rete 4, a proposito del rischio paventato che la legge di bilancio non venga approvata entro il 31 dicembre e che si vada all’esercizio provvisorio.