I nomi dei componenti della segreteria del Partito democratico guidato dalla neosegretaria Elly Schlein dovrebbero essere annunciati oggi. Dalle primarie del 26 febbraio, è stato un rinvio continuo per raggiungere l’accordo tra Schlein e lo sconfitto alle urne (ma non nel partito) Stefano Bonaccini. E alla fine, dopo un mese e mezzo, forse ci siamo.
Il parterre sembrerebbe esser improntato a un ricambio generazionale ancor più che politico. Anzitutto, a scanso di complicazioni, potrebbe non esserci nessun vice ad affiancare Schlein in rappresentanza di questa o quella corrente. Troppo difficile individuare qualcuno in grado di accontentare tutti. E proprio per non far torto a nessuno, Schlein ricorrerà probabilmente a tutti i posti a disposizione per la segreteria: venti persone, il massimo consentito dallo statuto.
Cinque andranno alla minoranza. Debora Serracchiani andrà alla Giustizia, Alessandro Alfieri alle Riforme istituzionali e Pnrr, Davide Baruffi, braccio destro di Bonaccini in Regione Emilia-Romagna, guiderà gli Enti Locali. In segreteria entra quindi anche la corrente di Base Riformista dell’ex ministro Lorenzo Guerini.
Tra gli ultimi nodi da sciogliere, c’era quello della delega alla Transizione ecologica: doveva andare a Rossella Muroni, ex presidente di Legambiente, che invece si è tirata fuori, pare, per la sua contrarietà ai termovalorizzatori, nodo spinoso specie a Roma dove il sindaco Gualtieri è a favore del nuovo impianto.
Il coordinatore della segreteria sarà Marco Furfaro, con la delicata delega all’Informazione. Il braccio destro di Schlein, Gaspare Righi, avrà la delega strategica all’Organizzazione del partito. Sempre all’entourage della segretaria andrà la delega al Sud a Marco Sarracino.
Alla sinistra Dem vanno in dote due deleghe importanti: l’ex ministro Peppe Provenzano agli Esteri e l’ex viceministro Antonio Misiani (commissario in Campania) all’Economia. Ai componenti di Articolo 1, rientrati nel Pd di Schlein, andrà il Lavoro, forse per Arturo Scotto. Alla Cultura potrebbe essere destinata una delle personalità esterne, quella dello scrittore napoletano Maurizio de Giovanni. Alessandro Zan avrà la delega ai diritti.
In quota maggioranza, sono in pole per incarichi di peso anche l’ex sindaca di Crema Stefania Bonaldi, la consigliera del Lazio Marta Bonafoni, Caterina Cerroni per i Giovani Dem, Cecilia D’Elia per le donne democratiche. Possibile un incarico pure per Sandro Ruotolo.
Schlein e Bonaccini fino all’ultimo hanno sondato i vari big delle due mozioni congressuali, per completare il tetris delle nomine. Da chi la spunterà si valuteranno i pesi interni della «gestione unitaria» e del partito «plurale». Ma non è affatto detto che passi da qui il vero gruppo di comando. La neosegretaria promette di passare «dall’io al noi» ma tiene le redini nelle sue mani.