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Nel carcere di Poggioreale non ci furono torture, agenti assolti: «Solo fango, c'è chi deve scusarsi» – Secolo d'Italia

Una sentenza che rende giustizia alla Polizia penitenziaria, sottoposti a una vergognosa strumentalizzazione. A Poggioreale non ci furono pestaggi e sevizie. Non c’era la cella zero, quella della tortura. La terza penale ha assolto gli agenti del carcere napoletano al termine di un processo nel quale si ipotizzava l’esistenza di un sistema di controllo fondato sulla violenza nei confronti di alcuni detenuti.

Delmastro: l’assoluzione degli agenti di Poggioreale è importante

«Mi congratulo per l’assoluzione di tutti i 12 agenti della Polizia Penitenziaria nel processo c.d. “cella zero” del carcere di Poggioreale». Lo dichiara Andrea Delmastro, deputato di FdI e sottosegretario di Stato alla Giustizia. «Non è irrilevante che gli agenti abbiano financo rinunciato alla prescrizione per avere una pronuncia nel merito che riabilita completamente loro, il loro operato e tutti gli agenti di Poggioreale. Le strumentalizzazioni di questi anni hanno ferito la Polizia Penitenziaria, gli agenti e le famiglie degli agenti a cui va la mia solidarietà. Ora chi in questi anni ha strumentalizzato e polemizzato dovrà finalmente arrendersi. La Polizia penitenziaria opera nel pieno rispetto delle regole e della legalità».

Carceri: Sappe: «Ora aspettiamo le scuse»

Tanto fango, ora «in tanti dovrebbero chiedere scusa. La Terza Sezione Penale del Tribunale di Napoli (presidente Vargas) ha confermato quel che il Sappe aveva sostenuto dall’inizio della drammatica vicenda. A Poggioreale non c’era alcuna sorta di cella zero nella quale avvenivano presunte violenze molto vicine alla tortura. Per questo siamo soddisfatti dell’assoluzione». A dichiararlo è Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe. «Lo dicemmo, in assoluta solitudine, quando tutti puntarono il dito contro di noi. E lo dicemmo perché sapevamo e sappiamo con quale professionalità e abnegazione si comportarono i nostri colleghi che lavorano nel carcere di Poggioreale».

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