Storia
Dal 4 marzo all’1 aprile, percorsi e mostre dedicati ad uno degli elementi più iconici e storici della tavola. Un modo per scoprire memorie di grandi eventi e studiare il cibo di un tempo
Note di pranzi, a Treviso la storia dei menu
Dal 4 marzo all’1 aprile, percorsi e mostre dedicati ad uno degli elementi più iconici e storici della tavola. Un modo per scoprire memorie di grandi eventi e studiare il cibo di un tempo
Oltre 300 menu, dall’Ottocento ai giorni nostri, e dieci appuntamenti tematici per l’evento dedicato alla cultura della tavola e dell’arte del ricevere. Treviso diventa centro della cultura enogastronomica italiana dal 4 marzo all’1 aprile grazie all’evento Note di Pranzi, in programma a Casa Robegan, V. Antonio Canova 38. Ideato da Alessia Cipolla, architetto e fondatrice de La Costruzione del Gusto, trevigiana di adozione, Note di pranzi prende nome dalla definizione del grande gastronomo e scrittore Pellegrino Artusi (1820-1911) alle “distinte di pranzi” nel suo intramontabile libro La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene (1891).
Note di Pranzi
Tra esposizioni e degustazioni
L’evento si comporrà di più momenti. A Casa Robegan, dimora rinascimentale a due passi dal Duomo, si terrà la mostra dove saranno esposti circa 300 menu tra il 1850 e il 2022. Il percorso espositivo, parte di una collezione piemontese tra le più importanti d’Italia, attraversa lo splendido androne e il piano nobile del palazzo, narrando piccole e grandi storie vissute a tavola.
«Note di Pranzi è un progetto di storia della gastronomia e di cultura della condivisione – afferma Alessia Cipolla – il menu accoglie in sé molti aspetti della tavola: cibo, vino, allestimento, grafica. È una piccola testimonianza dei costumi delle varie epoche storiche».
Semplici ed eleganti o disegnati da grandi artisti, i menu restano una interessante traccia di momenti di condivisione, ospitalità e convivialità e il progetto di allestimento prevede un’esposizione in percorsi suddivisi per tema, provenienza ed epoca storica.
Piegato da un elegante nastro, sia che sia appartenuto a case reali o a privati cittadini, il menu è la testimonianza di eventi da ricordare, memorie private e pubbliche che raccontano la piccola o grande Storia.
Una fonte di studio
Il menu è anche una utile fonte per molti campi di ricerca, dalla gastronomia alla sociologia, passando per la storia dell’illustrazione, dell’immagine, delle mode e dei costumi. Come la cucina, anche l’organizzazione del pasto infatti evolve a seconda delle epoche, della storia e dei luoghi.
Note di Pranzi coinvolgerà anche tutta la città, grazie ad appuntamenti aperti al pubblico, tra conferenze e workshop sulla storia della gastronomia e della cultura a tavola e due lezioni di cucina tenute dalla cuoca e influencer Angela Maci. Tutti gli incontri si svolgeranno all’interno di luoghi e locali storici in centro città.
La scelta di Treviso infatti non è casuale: anzitutto, l’evento incarna perfettamente lo spirito di Marca Gioiosa et Amorosa, inoltre proprio in provincia di Treviso, presso l’Abbazia di Sant’Eustachio a Nervesa della Battaglia, Monsignor Della Casa scrisse il Galateo, elemento centrale nella cultura dell’accoglienza.