Aumenti stipendi per Infermieri, Ostetriche, Fisioterapisti: 4000 euro sono giustificabili? E 3000 euro per gli OSS? Abbiamo la professionalità per meritarli?
Qualche giorno fa presentavamo su AssoCareNews.it l’ennesimo scherzo del Pesce d’Aprile. Parlavamo di stipendi di 4000 euro per Infermieri, Ostetriche, Fisioterapisti e Professioni Sanitarie, e di 3000 euro per gli Operatori Socio Sanitari. Secondo il servizio a deciderlo era stato durante la notte il Governo Meloni inserendo una postilla nel DL Bollette. Nulla di più falso e nulla di più vero allo stesso momento. Falso perché la notizia era priva di ogni fondamenta (era uno scherzo), vero perché da tempo i professionisti della salute chiedono aumenti stipendiali paragonati a quelli Medici ed Odontoiatrici. Richieste che tuttavia restano inchiodate e rilegate sui social o in qualche timida missiva di questo o quel sindacato e che in realtà non sono mai state sostenute da motivazioni valide.
Gli stipendi degli Infermieri, delle Ostetriche, dei Fisioterapisti e degli altri esponenti delle Professioni Sanitarie nel Sistema Sanitario Nazionale restano fermi a decenni fa: dai 1400 ai 2000 euro di media di base, a seconda della fascia economica di appartenenza, dei rischi o dei ruoli ricoperti.
Gli OSS viaggiano tra i 1000 e i 1600 euro mensili, sempre in base alle fasce economiche di appartenenza.
Troppo pochi, ma in realtà “normali” per il grado attuale di competenze, di conoscenze e per i percorsi disomogenei di studio per i professionisti sanitari non medici (master non riconosciuti, magistrale e dottorato non spendibili direttamente nel mondo del lavoro, specializzazioni inesistenti nella pratica, corsi di alta valenza professionale affidati a percorsi di studi discutibili e a piattaforme telematiche non controllabili). Giusti i riconoscimenti economici odierni degli OSS, che continuano a formarsi con percorsi didattici differenti da regione a regione e che non sono ancora riconosciuti come veri e propri professionisti.
Il percorso per giungere ad una vera emancipazione professionale è molto lungo, come è difficile pensare oggi di essere paragonati a Medici ed Odontoiatri con una semplice laurea da parte di Infermieri, Ostetriche, Fisioterapisti e Professioni Sanitarie. Dobbiamo essere intellettualmente onesti. Anche per questi motivi le pressioni da parte di FNOPI e sindacati spesso cadono nel vuoto o portano a successi momentanei o a metà.
Facciamo un esempio basilare, parlando del percorso formativo universitario e post-universitario dei Medici e degli Odontoiatri e confrontiamolo con quello di Infermieri, Ostetriche, Professioni Sanitarie e Fisioterapisti (escludendo per forza di cose gli OSS):
- Medici – Odontoiatri: 6 anni di studio universitario di base + 3 o 4 anni di specializzazione minima; a cui aggiungere ulteriori specializzazioni, dottorati di ricerca, master e studi di alta formazione immediatamente spendibili nel mondo del lavoro;
- Infermieri e altre professioni non mediche: 3 anni di studio universitario di base + 2 anni di Magistrale o 1 o più anni di Dottorato di Ricerca, Master di I Livello, Master di II Livello, studi di alta formazione non immediatamente spendibili nel mondo del lavoro.
Vogliamo aggiungere altro o già vi basta per capire che vi è oggi un sostanzioso divario tra le professioni medico-ondontoiatriche e quelle infermieristiche, ostetriche, fisioterapiche e delle altre discipline sanitarie?
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