Paolo Crepet, noto psichiatra, ha commentato, interpellato dal sito Provita & Famiglia, la circolare del Ministero dell’Istruzione e del Merito che vieta l’uso dei cellulari in classe.
“Il problema è che, anche questa volta, la disposizione è stata fatta in maniera “voluttuaria”: intendo dire che, non essendo previsto nulla ai danni dei trasgressori, la sanzione è evidentemente demandata ai presidi. Da questo punto di vista, quindi, è una circolare di buone intenzioni, nulla di particolarmente originale“, spiega Crepet, che osserva inoltre: “Forse sarebbe valso la pena aggiungere qualche indicazione in più, dal punto di vista del comportamento da tenere: se io prescrivo che non si può stare con il monopattino nel corridoio di una scuola, bisognerebbe anche che io dica cosa succede nel caso in cui qualcuno si presenti così. Sarebbe come se il Codice della Strada vietasse il parcheggio in doppia fila, senza però comminare alcuna multa“.
L’uso smodato del cellulare non fa stare tranquillo lo psichiatra: “Questa è una cosa che mi preoccupa, perché ci sono state delle conseguenze, che abbiamo misurato concretamente. Abbiamo visto che i ragazzi e le ragazze hanno subito dei seri danni da quest’uso prolungato, per cui sicuramente bisogna fare qualcosa“.
Crepet ammette: “È evidente che questa misura è a tutela degli studenti. Qualsiasi strumento che favorisca la distrazione non solo non è a loro tutela ma non è nemmeno loro conveniente“.