Dal 15 al 17 dicembre la seconda edizione della manifestazione dedicata alla conoscenza del mare e al consumo consapevole del pesce azzurro italiano e delle nuove forme di acquacoltura. Un’agorà aperta a tutti
Dal 15 al 17 dicembre la seconda edizione della manifestazione dedicata alla conoscenza del mare e al consumo consapevole del pesce azzurro italiano e delle nuove forme di acquacoltura. Un’agorà aperta a tutti
Dal 15 al 17 dicembre, a Piazza San Cosimato, nel cuore di Trastevere, prende il via la seconda edizione di Pesce in Piazza, la manifestazione dedicata alla conoscenza del mare e al consumo consapevole del pesce azzurro italiano e delle nuove forme di acquacoltura. All’antivigilia di Natale, il 23, al Portico D’Ottavia sarà rievocato l’antico rito romano del Cottìo, l’asta del pesce, con una lectio magistralis di Giuseppe Nocca, autore del libro Garum, per parlare della salsa che insaporiva ogni piatto degli antichi romani e che si realizzava facendo fermentare gli scarti del pesce.
La stagionalità del mare offre diverse varietà di pescato
L’Anno internazionale della Pesca e dell’Acquacoltura
La manifestazione culturale e divulgativa in questo fine 2022, dichiarato dalla Fao l’Anno internazionale della Pesca e dell’Acquacoltura, nasce dal progetto di Un/Lab, agenzia che si occupa di formazione, pianificazione, organizzazione e gestione di eventi, in collaborazione con il Centro agroalimentare Roma che al suo interno ospita il più grande mercato ittico d’Italia e Arsial, l’Agenzia regionale per lo sviluppo e l’innovazione del Lazio, con la direzione artistica di Francesca Rocchi. Non mancherà la presenza in piazza del Masaf-ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste con incontri, ospiti, attività ludico-educative per bambini, laboratori di gusto e show cooking.
Cucina tradizionale e feste natalizie
«Per questa nuova edizione, abbiamo scelto una piazza popolare nel cuore di Trastevere che offre un plus alla dorsale culturale della manifestazione – ha dichiarato Luca Broncolo di Un/Lab – Il mercato rionale è molto vicino ai temi della nuova edizione e il pesce azzurro, un prodotto presente nella nostra storia culinaria e dal grande valore nutritivo, è strettamente legato alla cucina tradizionale delle feste natalizie. Pesce in Piazza sarà un’agorá per incontrare proprio tutti, dai bambini alle famiglie romane».
Saporito e nutriente il pesce azzurro è molto apprezzato dai cuochi
Consumi in aumento
Consumi, sostenibilità e filiera ittica saranno i temi che si intrecceranno, come una grande rete, durante le tre giornate. «È durante l’inverno che si consuma più pesce – ha detto Francesca Rocchi – Ecco perché la scelta della data a ridosso delle feste di Natale. I piatti della tradizione infatti sono la dorsale degli showcooking, dove la scelta del pescato per le ricette tradizionali era sempre riferita al pesce locale. In Italia il consumo ittico è costantemente in aumento, ma solo il 20% di quello che si consuma proviene dai nostri mari e dai nostri allevamenti. La riflessione diventa quindi necessaria per un consumo sempre più consapevole, a cominciare dall’educazione dei bambini».
Incontri, dibattiti e momenti multimediali
La manifestazione inviterà il pubblico a partecipare a incontri, dibattiti e momenti multimediali esprimendo i propri punti di vista. Lo start il 15 dicembre alle 17 con l’incontro “I nostri mari, meraviglia da difendere” un momento che vuole fare leva sulle responsabilità che tutti dovremmo avere a partire dai consumi quotidiani. A questo appuntamento, a cui parteciperanno personalità del mondo politico e tanti ospiti, è stato invitato il ministro Masaf Francesco Lollobrigida.
Showcooking di Massimo Riccioli a Pesce in Piazza 2021
Il Mercato Ittico di Roma
Anche in questa edizione è previsto un focus sul ruolo del Mercato Ittico di Roma nel corso di due incontri dedicati alla sostenibilità di tutta la filiera ittica e ai progetti di tutela portati avanti dal mondo dell’imprenditoria di settore. Le storie del mare saranno al centro degli incontri con le Comunità della pesca e delle Marinerie d’Italia ma anche con imprenditori dell’acquacoltura e rappresentanti istituzionali. Non mancheranno gli appuntamenti in cucina – tre al giorno – con i maestri del pesce Massimo Riccioli, chef de La Rosetta, e Anna Maria Palma della scuola di cucina Tu Chef, che daranno vita a ricette tradizionali ed elaborazioni creative e assaggi per tutti. Tra i piatti preparati per il pubblico la Minestra di broccoli e arzilla, i Cavatelli con salsa di canocchia, cacio e pepe, la Fregola con vongole e lupini e il Tortino di alici e indivia. Ampio spazio inoltre ai più piccoli, curato dagli animatori di Slow Food Roma, con un programma di attività ludiche sulle forme dei pesci, il loro ciclo biologico, la stagionalità del mare.
Nel corso della manifestazione sono previste performace teatrali a tema ittico
Azzurro e versatile in cucina
L’Italia è circondata per tre quarti dal mare, eppure è sempre di più un grande importatore di prodotti ittici, perché il mercato richiede soprattutto specie pregiate. La stagionalità del mare offre invece diverse varietà di pescato, soprattutto il saporito e nutriente pesce azzurro molto versatile in cucina. Evento nell’evento sarà il “Cottìo e mangiato” al Portico D’Ottavia, una performance in cui 6 attori con testi poetici, brevi monologhi, detti popolari, battute e avvincenti giochi di parole riproporranno l’antico rito del mercato del pesce di antica memoria. Nato nel Medioevo intorno al XII secolo fino agli ultimi anni dell’800, si allestiva nei pressi della “Chiesa di Sant’Angelo in Pescheria”. Si trattava in particolare di un’asta del pesce e alla fine i poveri potevano portare a casa gli scarti e con essi, mescolati alle verdure, realizzare piatti semplici e gustosi. Anche un’altra iniziativa, “Degustart“, format ideato da Giammarco Spineo e condiviso da attori, sceneggiatori, musicisti e chef vuole dimostrare come mangiare, oltre che un’esigenza naturale sia sempre più un fatto culturale. Con “Il sapore della cultura” si vuole abbinare così teatro, musica, letteratura, storia e poesia all’enogastronomia.