“Non chiudiamo scuole quando intendiamo il plesso scolastico. Gli studenti che andavano in una scuola continueranno ad andarci. Abbiamo ricevuto 17,5 miliardi dall’Ue che ha messo dei vincoli tra i quali anche il dimensionamento. Gli insegnanti non cambieranno scuola né cambieranno lavoro. Abbiamo oggi 950 reggenze, ovvero istituzioni scolastiche senza un titolare ma con un preside che dirige due scuole”.
Così il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara a Porta a Porta a proposito del dimensionamento scolastico.
“Dovrebbero diminuire in prospettiva circa 500 reggenze: oggi quel dirigente scolastico deve fare doppio lavoro, ne farà uno solo. La razionalizzazione non tocca il servizio, i plessi scolastici rimarranno 40 mila. Ci saranno accorpamenti giuridici e interverremo solo laddove non c’è la titolarità del dirigente scolastico. Per la prima volta i risparmi non andranno al Mef ma direttamente reinvestiti nella scuola, per la valorizzazione del lavoro dei dirigenti scolatici”.
Dimensionamento scolastico
Come abbiamo spiegato in precedenza, nei prossimi dieci anni, entro il 2034, ci saranno 1,4 milioni circa di bambini e ragazzi tra i tre e i diciotto anni in meno. Un calo di oltre 100 mila alunni l’anno.
Con la norma sul dimensionamento presente in legge di bilancio, come già spiegato, c’è un calcolo non solo delle sedi che verranno a mancare ma anche sui dirigenti scolastici, che saranno quasi dimezzati rispetto ad oggi: si passerà dai 6.490 del 2024-2025, ovvero il primo anno in cui entreranno in vigore le norme della Manovra 2023, fino ai 3.144 del 2031-2032, quindi parliamo di 3.346 dirigenti scolastici in meno. Se poi consideriamo che ogni anno si prevede che andranno in pensione circa 470 presidi, il quadro si chiarisce.